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“Walking Africa”
la campagna per il Nobel
a tutte le donne africane

di    -    Pubblicato il 13/05/2011                 
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URBINO – Sono alla base, il motore economico della società. Dall’organizzazione famigliare al lavoro nei campi. Nonostante questo il loro ruolo è ancora marginale nel decidere e programmare il futuro della loro terra: l’Africa. Con il convegno “Educare una donna per cambiare un villaggio” parte da Urbino “Walking Africa”,  la campagna promossa da ChiAma l’Africa, associazione che propone l’assegnazione del Nobel per la pace 2011 alle donne africane (Noppaw). L’incontro questa mattina all’Università di Urbino.

Helene Yinda, teologa camerunense, sottolinea l’importanza di questa proposta e del ruolo della religione per la crescita dell’Africa.

Qual è il significato di questa candidatura?
“Innanzi tutto non è una campagna per l’attribuzione del Nobel ad una singola persona o a una associazione, ma una sorta di Nobel collettivo”.

E’ una proposta un po’ atipica…
“Lo sappiamo, ma l’obiettivo è far conoscere il protagonismo delle donne nella vita e nella società africane e far sì che loro stesse prendano consapevolezza della loro importanza all’interno della società. Il significato del convegno “educare una donna per educare un villaggio”è proprio questo: promuovere e mostrare le loro capacità nell’ambito economico, sociale e politico, ma anche risvegliare le loro coscienze e creare luoghi dove possano comunicare e condividere”.

Possono essere le donne il motore per la crescita dell’Africa?
“Le donne fanno molto per mettere all’Africa di crescere. Influenzano gran parte delle decisioni nella vita quotidiana, sono la base della società nonostante molte di loro non siano istruite. Alcune di loro hanno ruoli importanti nel potere economico e tirano avanti le loro famiglie pur non avendo avuto accesso alla scuola primaria”.

Qual è il loro ruolo dal punto di vista culturale?
“Le donne hanno un ruolo centrale nella denuncia di tutte le pratiche culturali che non permettono loro di gioire della loro umanità. Parlo per esempio delle mutilazioni dei genitali femminili, della poligamia”.

Che ruolo può avere la religione nella crescita del continente africano?
“L’Africa è un continente molto religioso e pieno di spiritualità. La teologia e la religione si riflettono nella vita di tutti i giorni, e abbracciano tutti i problemi della società. Entrambe possono essere la base per la creazione di una società più umana non solo in africa, ma in tutto il mondo”.

La candidatura delle donne africane al Nobel per la pace 2011 è stata formalizzata nel novembre del 2009 e fra i firmatari ci sono personaggi di spicco della politica, come il presidente della Camera Gianfranco Fini e l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, e dello spettacolo: fra loro Caterina Caselli, Gianna NanniniI Pooh, Clarissa Burt e Amii Stewart . Il ministro degli Esteri Franco Frattini presenterà la candidatura al Parlamento europeo di Bruxelles il prossimo 23 maggio, nell’occasuione Amii Stewart canterà “Walking Africa”, inno della campagna Noppaw.

(m.c.)

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