URBINO – Banchetti in tutte le facoltà e nel centro storico, feste, aperitivi e concerti. Queste le iniziative programmate dal comitato universitario nato a Urbino per sensibilizzare e informare studenti e cittadinanza sui referendum del 12 e 13 giugno: dove gli italiani saranno chiamati a decidere se abrogare le leggi sulla privatizzazione dell’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento.
Il comitato, che si affiancherà a quello cittadino e a quello provinciale, è promosso degli studenti dell’Assemblea permanente, che hanno creato un coordinamento tra diverse associazioni universitarie (Fuorikorso, Pantarei, Studenti in movimento, Agorà e altre).
“Si tratta di un’iniziativa dal basso come altre in giro per l’Italia, non essendoci una spinta forte dei partiti e dei mezzi di comunicazione per promuovere il referendum – spiega Rocco Stasi di Assemblea Permanente – uno dei pochi spazi di democrazia vera che ancora ci sono in questo paese e dobbiamo muoverci tutti per far sì che si raggiunga il quorum. Bisogna informare i cittadini per far capire loro l’importanza di votare sì ai referendum per dire no alla privatizzazione dell’acqua, all’energia nucleare e all’ennesima legge ad personam fatta per il Presidente del Consiglio”.
Nelle facoltà tutti i giorni e nel centro storico di martedì e di giovedì ci saranno dei banchetti per distribuire il materiale informativo non solo sui quesiti referendari ma anche sulle modalità di voto e le agevolazioni per chi non è residente a Urbino: “Non tutti sanno che c’è uno sconto del 60 % sui treni per gli studenti che vogliono tornare a casa per votare – aggiunge Stasi – e che c’è la possibilità per chi vive molto lontano di votare a Urbino facendosi spedire la tessera elettorale”. Il comitato chiederà anche una sospensione dell’attività didattica universitaria per lunedì 13 e martedì 14 giugno per permettere agli studenti fuori sede che torneranno a casa di non perdere lezioni ed esami.
In piazza della Repubblica, inoltre, organizzerà un evento il 27 maggio in occasione della giornata nazionale per i referendum e poi altre iniziative come feste e aperitivi che, assieme al contributo delle associazioni, serviranno a finanziare l’attività del comitato.
Stasera alle 17 il comitato si è riunito nell’aula C1 del Magistero per definire tutte le iniziative ed è stato steso il documento di richiesta al rettore della sospensione delle attività didattiche. Nel documento si legge: ”Le tematiche sottoposte al voto elettorale sono da tempo dibattute dalla società civile e il risultato di tali votazioni è destinato a toccare direttamente la vita delle generazioni future. Pertanto riteniamo che il diritto di ognuno a esprimere il proprio parere su tali questioni debba essere tutelato e promosso da tutte le istituzioni del Paese, in special modo quelle universitarie, che hanno il compito di formare la coscienza civile. La richiesta di un giorno in più di blocco dell’attività accademica ha lo scopo di permettere a tutti di esercitare tale diritto. Riteniamo che la sospensione sarebbe d’esempio per tutti, perchè rappresenterebbe un tentativo efficace dei centri di sapere di avvicinare le giovani generazioni alla vita pubblica e al dibattito politico”.