Il 24\25 giugno di quattro anni fa un referendum ha decretato con l’84% degli assensi il volere della popolazione di staccarsi dalla Regione di appartenenza e passare sotto la provincia di Rimini, ma da allora si aspetta che la volontà dei cittadini venga rispettata.
Di fronte alla sede dell’Assemblea legislativa delle Marche il Comitato per Montecopiolo in Romagna ha continuato quindi a protestare – dopo lo scorso luglio e lo scorso aprile – inscenando “il funerale della democrazia”. Bare, fiori e lapidi perché, come si legge su un messaggio funebre, “Dopo 4 anni di lenta agonia, è morta a Montecopiolo la democrazia”.
Prima dell’inizio della seduta, il Comitato per Montecopiolo in Romagna ha incontrato il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi. La situazione sembra confusa: la Regione sostiene di non poter dare il consenso al passaggio in assenza del disegno di legge preparato dal ministero dell’Interno. Alla stesso tempo, dal Quirinale arriva una nota che spiega che il Ministero stesso non può stendere il progetto di legge senza il consenso delle Regioni coinvolte.
Esite anche il precedente: i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello), dopo l’esito positivo del referendum del 17\18 dicembre 2006, sono effettivamente passati all’Emilia Romagna dal 15 agosto del 2009, non senza difficoltà. Il 13 ottobre dello stesso anno le Marche posero la questione alla Corte Costituzionale che nel luglio 2010 si pronunciò sul ricorso giudicandolo infondato, e confermando così il distacco-aggregazione della valle.
La sentenza ha diviso la procedura in varie fasi: quella dell’espressione dei pareri delle parti coinvolte e quella legiferante, auspicando nella prima ma consentendo, in caso contrario, di chiedere chiarimenti al Viminale. Le Marche, secondo i manifestanti, avrebbero però chiesto al Comitato di preparare una richiesta scritta da girare al ministero dell’Interno. “Sembra che non ci sia assolutamente la volontà di andare avanti, nascondendosi dietro ai cavilli”, hanno commentato esasperati gli abitanti di Montecopiolo.