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Gli studenti all’Ersu: “Internazionale troppo caro. E ridateci l’aula studio”

di e    -    Pubblicato il 19/01/2012                 
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URBINO – Molti studenti e cittadini la chiamano ormai la “Casa Albergo”. Una volta il Collegio Internazionale (ex Casa dello Studente) ospitava gli studenti beneficiari di borsa di studio, oggi è diventato una specie di residenza d’elite. Anche per questo gli studenti delle associazioni C1 Autogestita, FuoriKorso e Collettivo Drude hanno occupato ieri l’ingresso della struttura: protestano per rivendicare prezzi più bassi per gli alloggi e la riapertura della vecchia aula studio.

Oggi la struttura offre 93 posti letto in camere singole e doppie, dotate di comfort e servizi di qualità, climatizzazione, televisione e accesso wireless. Una chimera per gli studenti che alloggiano nelle altre residenze universitarie. Più volte le associazioni studentesche hanno infatti denunciato le condizioni in cui versano le altre strutture. Emblematico il caso del collegio Tridente, di proprietà della Regione, dove molti studenti lamentavano infiltrazioni d’acqua nelle pareti e problemi di manutenzione.

Il Collegio Internazionale adesso offre solo un servizio di foresteria.
È possibile così pernottare al massimo per una settimana, al costo di 110 euro. Per dormire una notte invece lo studente paga tra i 18 e i 25 euro. Secondo gli universitari la residenza non risponde più alle esigenze del mondo studentesco. “I prezzi sono fuori dalla portata delle famiglie a reddito medio-basso – afferma Luca Ferracuti, vicepresidente di FuoriKorso – e non c’è la possibilità di stabilirsi per periodi più lunghi”. “Dati i prezzi competitivi, il Collegio può fare concorrenza agli alberghi del centro, nonostante sia stata costruita con soldi pubblici” spiega Rafael Campagnolo di C1 Autogestita. (qui l’intervista a Rafael Campagnolo)

Rispetto al passato la funzione del collegio non è più la stessa: per questo gli studenti rivendicano la necessità di gestire la struttura in modo funzionale al diritto allo studio. La richiesta principale è quella di riappropriarsi degli spazi comuni disponibili: tra questi la storica aula studio, chiusa in via temporanea durante i lavori di ammodernamento del Collegio.

La struttura era molto frequentata dagli studenti: questo perché, a differenza delle aule universitarie, restava aperta anche nelle ore notturne. L’Ersu aveva promesso all’Ateneo di Urbino di conservare per gli spazi la loro funzione originaria, ma le promesse non sono state mantenute. La vecchia aula studio è stata convertita in sala convegni, utilizzata solo in occasione della conferenza d’inaugurazione della nuova sede. Agli studenti, invece, l’accesso non è più consentito.

Ma gli accordi tra la Carlo Bo e l’ente per il diritto allo studio erano diversi: “Con il direttore dell’ente Massimo Fortini avevamo un accordo verbale”, ricorda Nicola Giannelli, delegato rettorale agli studenti: secondo quanto concordato, la sala doveva essere rimessa a disposizione degli universitari, anche dopo cena. “Oggi però l’Ersu ci ha informato di non poter mantenere l’impegno preso prima dell’inizio dei lavori”, afferma il delegato.

L’Università conferma di condividere la richiesta di maggiori spazi: “Allo stato attuale per chi vuole studiare anche di sera, non ci sono altri spazi all’interno del centro storico”, conclude Giannelli. Per questo l’Ateneo si farà promotore della riapertura del dialogo tra Ersu ed associazioni studentesche. Intanto però la protesta continua: “In un momento di forte crisi e di scomparsa progressiva del diritto allo studio, siamo convinti della necessità di riappropriarsi di diritti ormai acquisiti”, spiegano gli studenti.

Federica Prestigiacomo, membro del Collettivo Drude, concorda: “Le strutture disponibili sono piccole e inadeguate ad una città che da tempo si fregia del titolo di Città Campus”. Secondo la studentessa sarebbe quindi necessario rendere nuovamente accessibile l’aula studio del Collegio, in grado di ospitare un numero maggiore di persone. (qui l’intervista a Federica Prestigiacomo)

Lo spazio sarebbe utile anche per portare avanti iniziative e conferenze autogestite dagli stessi studenti: “La vecchia aula studio era e rimarrebbe l’unica sede gratuita offerta dalla città. Allo stato attuale è quasi impossibile organizzare seminari ed eventi culturali fuori dall’orario accademico”, conclude Rafael Campagnolo.

Per questo studenti ed associazioni non intendono fermarsi: “L’azione di protesta durerà – dicono gli organizzatori – fino a che non si otterranno risposte dall’Ersu”.

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2 commenti to “Gli studenti all’Ersu: “Internazionale troppo caro. E ridateci l’aula studio””

  1. Ilaria scrive:

    Io al Collegio Internazionale ci ho alloggiato diverse volte e ritengo che come servizio di foresteria sia molto valido, sopratutto per uno studente che non può permettersi di soggiornare in un albergo, eccessivamente caro.
    Proprio per la temporaneità che caratterizza tale soggiorno penso non sia idoneo fare un parallelo con le strutture dei collegi che ospitano gli studenti per l’intero anno accademico!
    Ben riconoscendo la differenza di costo che intercorre tra l’Internazionale ed il Colle ritengo che sia una cifra affrontabile anche per uno studente di ceto medio e che comunque la qualità della struttura giustifichi in se la differenza. Perché non vedere a questa struttura come un piano b? un opportunità di scelta per un “forestiero”?
    Ritengo inoltre che sia condivisibile l’apertura dell’aula studio che ho avuto modo di visitare personalmente ed è veramente uno spazio sprecato se rimane chiuso!!!

    Un opinione personalissima che non vuole polemizzare, ma semplicemente offrire un punto di vista differente!

  2. […] l’evento, gli studenti del presidio permanente per la liberazione dell’aula studio hanno consegnato al pubblico presente una lettera in cui spiegano i motivi dell’occupazione […]