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Il destino di San Girolamo: biblioteca o polo informatico

di    -    Pubblicato il 31/01/2012                 
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Gli interni dei locali di San Girolamo

URBINO – “In ballo c’è il futuro dell’Università di Urbino”. Cioè: da quello che diventerà San Girolamo dipenderà anche la dislocazione e l’utilizzo degli spazi dell’Ateneo. Anche se lo dice senza troppa enfasi, il rettore Stefano Pivato spiega che “stiamo ancora valutando come utilizzarne gli ambienti”, ma la decisione se destinare l’ex carcere a biblioteca di ateneo oppure ospitare i locali del Sia (il sistema informatico di ateneo) potrebbe influenzare anche l’organizzazione di altre sedi dell’università. “In ogni caso – sottolinea – non dovremo snaturare le caratteristiche di questo luogo”.

Ascolta l’intervista al rettore

I lavori nel lotto 1 procedono spediti ed è proprio Pivato a guidare il sopralluogo fra gli splendidi corridoi voltati a botte, di quello che fu prima un convento poi un carcere e adesso rappresenta una opportunità di sviluppo per l’università di Urbino. Solamente i bagni e gli impianti, per ora, sono a buon punto. Le sale, i corridoi e gli altri ambienti sono ancora grezzi e soprattutto vuoti, in attesa di conoscere quale sarà la loro destinazione d’uso. Se saranno sale lettura o laboratori informatici. Si cerca di accelerare i tempi anche perché i soldi per la sistemazione definitiva del primo lotto ci sono: l’Università, che ha in comodato d’uso permanente la struttura (di proprietà del ministero delle Finanze), ha ottenuti i fondi europei del Fas (fondi aree sottoutilizzate) per un importo di circa un milione e 500 mila euro.

Il problema, semmai, riguarda il lotto 2, quello al piano inferiore della struttura, per cui mancano completamente i fondi e non è chiaro come l’Università cercherà  di reperirli. Come anticipato dal nostro giornale una soluzione potrebbe essere quella di vendere i collegi Tridente, Vela e Aquilone. A dire queste cose era stato il prorettore dell’università Vilberto Stocchi e oltre a quella farla diventare la biblioteca più grande della città aveva aggiunto: “Vorremmo che questo spazio diventasse aperto a tutti i cittadini, magari prolungando l’orario di apertura fino alle 23”. “Fra poche settimane – conclude Pivato – saprete tutto”.

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