URBINO – Era un’assassina per il governo austriaco, una meretrice per papa Pio IX, la prima donna d’Italia per Carlo Cattaneo. Cristina Trivulzio, principessa di Belgioioso, suscitava già tra i contemporanei giudizi estremi e inconciliabili. A lei è dedicato “Ritratto di una donna illustre“, racconto a due voci dell’attrice Anna Bonaiuto e della professoressa Anna Tonelli, docente di storia presso l’Università di Urbino in scena l’8 marzo al Teatro Sanzio.
“In occasione della festa della donna l’Amat (Associazione marchigiana attività teatrali) ha voluto dedicare una serata ad una figura semi sconosciuta del nostro Risorgimento come Cristina Trivulzio – racconta la Bonaiuto – la professoressa Tonielli, grazie ai suoi studi, né farà un ritratto dal punto di vista storico. Io cercherò di far emergere i lati più umani e “teatrali” del personaggio”.
Cristina Trivulzio è una donna che ha vissuto sette vite, passando dalla lotta nelle cinque giornate di Milano, alla conquista dei salotti aristocratici di Parigi, fino ai sette anni di esilio in Turchia. ” La sua ossessione – dice la Bonaiuto – era l’unità d’Italia e se volessimo trovare un filo conduttore nella sua vita è che ovunque sia andata è sempre stata in prima linea. Ha sempre cercato di essere protagonista nei luoghi chiave della lotta per l’unità”. Come quando strappò a Luigi Buonaparte, il futuro Napoleone III, una promessa: una volta conquistato il potere in Francia, avrebbe aiutato la causa risorgimentale italiana. Una promessa che Napoleone III non mantenne.
Non è facile mettere in scena una eroina così, Anna Bonaiuto lo fa nello spettegolo “La belle joyeuse” di Gianfranco Fiore, che porterà in scena al Sanzio nella prossima stagione teatrale: “Nello spettacolo cerchiamo di non fare la storia didascalica del personaggio – conclude l’attrice – ma di rendere la sensualità, l’ orgoglio intransigente e il narcisismo di questa donna”.