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La voce giovane di Urbino: Radio URCa torna a vivere

di    -    Pubblicato il 13/02/2013                 
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URBINO – C’è una strana insegna al collegio Tridente. Una mano gigante pixelata che non indica solo una porta ma racconta una storia: quella di Radio URCa, del suo declino e, negli ultimi mesi, della sua rinascita.

ASCOLTA Oggi è giornata mondiale della Radio: il media che resiste di Silvia Pasqualotto

Aprendo quella porta si trova il mondo di Radio Urbino Campus, la web radio dell’università di Urbino. Una stanza vuota fa da anticamera al piccolo studio di registrazione dal quale, dal 2007, vengono trasmessi musica e programmi. Qualche scatolone per terra, una pila di giornali di vecchia data, uno striscione sulle pareti con scritto “Maledetta primavera”: sono residui di anni precedenti, anni in cui la stessa stanza era affollata di persone piene di idee ed entusiasmo.

ASCOLTA RADIO URCA

 C’era una volta Radio URCa. A fondarla furono due studenti dell’Università, Mattia Fadda e Giorgio Bernardini che, dopo aver partecipato al progetto formativo di Radio24 “UnyOnAir” per la creazione e la gestione di una radio di ateneo, decisero di dar vita ad una webradio libera e creativa. Trovarono appoggio nell’università, che diede i fondi e fornì i locali, e negli studenti che a poco a poco e in un numero sempre maggiore si appassionarono al progetto.

Fu un boom di ascolti e di partecipazione: 20 programmi di intrattenimento e approfondimento e 90 studenti coinvolti nella realizzazione. Grande attenzione era data all’informazione: una redazione di 30 ragazzi curava quotidianamente l’edizione di un giornale radio nazionale, in onda ogni ora, e uno locale, in onda ogni mezz’ora, oltre alla rassegna stampa e ad approfondimenti sull’estero. Veniva trasmesso anche un giornale radio in lingua greca per la folta comunità di studenti greci. Tutti i riflettori erano accesi su questa radio che, nel frattempo, divenne una testata giornalistica regolarmente registrata al tribunale di Urbino.

Poi i riflettori si spensero. I fondatori fecero le valigie e, insieme a loro, molti studenti della prima ora. L’entusiasmo si affievolì, le grandi idee che avevano dato la spinta per la nascita dei programmi cominciarono a circolare con più lentezza. “C’è stata una fase calante del progetto” afferma Fabrizio Alla, station manager dal 2007 a settembre 2012. Quali sono le motivazioni di un simile “declino”? Luca Scarfò, attuale station manager, prova a spiegarlo: “Vuoi perché Urbino è una città di passaggio per gli studenti, vuoi perché fare webradio significa non avere un ritorno né in ambito economico, visto che non ci sono compensi, né in ambito universitario, visto che non vengono garantiti crediti formativi, molti studenti hanno smesso di occuparsene. C’è stato un disinteressamento generale”.

C’era una volta Radio URCa. E c’è ancora. Ma quando, a novembre, Luca Scarfò è subentrato a Fabrizio Alla, ha trovato una radio in crisi. Lo studio era usato come deposito per tavolini da ping pong, i desk trasformati in tavoli sui quali la gente mangiava. La radio trasmetteva solo musica della vecchia rotazione e i programmi erano ridotti a zero, scomparsi insieme alla redazione giornalistica. Poche persone erano rimaste a gestire un progetto che non veniva più promosso, neanche dall’Università. Nessuna collaborazione, Radio URCa era precipitata nell’ombra. Bisognava rimboccarsi le maniche.

Ci ha pensato Luca Scarfò, dividendosi tra l’impegno alla radio e gli esami di Farmacia. Da pochi mesi, la radio ha aggiornato la rotazione musicale e ha inserito sei programmi: oltre alle trasmissioni storiche e d’intrattenimento – come “Ruoccole e Cicatielli” e “Radio 5 euri”e – a quelle focalizzate sul panorama musicale – come “Free Style” e “Bass Island” – sono state inserite delle novità. “Ire&Mary Live”, ad esempio, condotto da Irene Pascucci e Marika Palmieri, tiene fede alla linea sperimentale delle webradio proponendo un programma in cui è possibile “spiare” la vita delle conduttrici, che davanti ai microfoni si aprono parlando della loro vita.

E poi c’è “Cose di questo mondo”, che compensa la mancanza di programmi sull’informazione e racconta, tra una canzone e l’altra, persone e fatti del territorio. Condotto da Lorenzo Cannavina e trasmesso il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 19 alle 20, ospita urbinati e non che abbiano voglia di raccontarsi: “Abbiamo avuto qui il fumettista di Urbino che ci ha parlato del suo lavoro e della sua passione per i manga oppure Marco del locale ‘Fuoritema’, che ha presentato agli ascoltatori la sua birra artigianale. Ospitiamo anche i coinquilini che abbiano voglia di parlare della loro esperienze di convivenza”, afferma Luca Scarfò. E puntualizza che il suo scopo è quello di creare una radio social, con un coinvolgimento sempre maggiore degli utenti Facebook. La pagina della radio sul social network, negli ultimi mesi, ha avuto un incremento del 100%, tra interazioni dei fan e like, e c’è qualcuno che addirittura scrive che “Radio URCa è meglio del giovedì sera”.

Con un gruppo di 10 studenti a gestirla e trasmessa 24 ore su 24, ora la radio ha in programma di allargare la redazione, di trasformarsi in un trampolino di lancio per tutti quei giovani che vogliano fare giornalismo, intrattenimento, che vogliano farsi conoscere. È  pronta a crescere e a tornare ad essere un laboratorio di idee.

C’era una volta radio URCa. Ma può ancora essere come era una volta.

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