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Tre pagine al posto di due: la stampa si evolve per salvare i giornali

di e    -    Pubblicato il 16/02/2013                 
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I due formati del Columbus Dispatch a confronto

Un’ innovazione d’oltreoceano potrebbe salvare, o quantomeno allungare la vita, al mondo della carta stampata, che giorno dopo giorno è costretta subire i colpi dell’invasione digitale.

Negli Stati Uniti, il Columbus Dispatch, il terzo quotidiano per importanza dell’Ohio, è appena diventato il pioniere di una tecnica di stampa che potrebbe rivoluzionare il settore. Il metodo si chiama 3Volution ed è stato messo a punto dalla mente di Phillip DiGenova. La nuova tecnologia si basa sul  ‘three around printing ’ e rivoluziona il sistema della rotativa.

“Alla base c’è una riduzione del formato del giornale” spiega Ruggero Zuliani, direttore del ‘Poligrafico italiano’, rivista specializzata in tecniche di stampa. “Nella rotativa sono stati sostituiti i cilindri porta lastre in modo tale che nello sviluppo del cilindro ci stiano tre lastre (ovvero tre pagine). Le dimensioni complessive del cilindro sono invariate, solo che prima ci stavano 2 pagine ora 3 (più piccole)”. “Naturalmente – conclude Zuliani – anche l’unità di piega è stata modificata per poter trattare il nuovo formato”.

Nel mercato americano, che ha visto scendere nel 2012 dell’8,2% la vendita dei quotidiani, gli effetti sarebbero dirompenti: un risparmio del 33% sui costi della carta, un formato molto più compatto, un miglioramento del colore fino al 50% e sezioni più flessibili. Senza contare che ciò comporterebbe una maggiore facilità di lettura. Inoltre, grazie a un sensibile aumento della velocità, si passerebbe dalle 50.000 alle 75.000 copie di giornali all’ora.

Immagine anteprima YouTube Il video che mostra  il funzionamento della 3Volution

Benjamin Marrison, editore del Columbus Dispatch, sebbene sia il primo, non è l’unico in America a credere nella 3Volution. A breve anche il Cincinnati Enquirer and Kentucky Enquirer, entrambi di proprietà della Gannett Co.Inc., saranno stampati col nuovo metodo. La famiglia Wolfe, proprietaria del Columbus ha firmato un’intesa con la Garrett Co. che inizialmente utilizzerà la rotativa del Dispatch per stampare i suoi giornali. Questo permetterà al Columbus di ammortizzare i costi per l’acquisto della rotativa e a Garrett di sperimentare la nuova tecnologia.

Durante la presentazione della 3Volution, Marrison ha sottolineato quanto sia importante reinvestire energie in un settore in profonda difficoltà. In un momento in cui gli editori scelgono la filosofia del ‘less to less’, ovvero diminuire la quantità di pagine per risparmiare, la nuova sfida è aumentare l’offerta per incrementare i guadagni.

Dal ‘less to less’ al ‘more to more’: “Mentre tutti tagliano, noi aggiungiamo”. La scelta di attenzione ai contenuti di Marrison è controcorrente, ma non anacronistica. L’era dell’analogico non è finita; il Columbus Dispatch, così come molti altri quotidiani, dipende per il 90% dal cartaceo. Esiste infatti un pubblico fidelizzato che non vuole rinunciare a sfogliare il giornale della mattina. L’obiettivo è non solo quello di soddisfare i lettori affezionati, ma di conquistarne di nuovi.

In Italia questa tecnica di stampa è ancora sconosciuta, come tante altre innovazioni si dovrà probabilmente aspettare ancora qualche anno. Dal direttore di una rivista del settore, arrivano però segnali di apertura. Quanto detto da Ruggero Zuliani, potrebbe diventare l’emblema di una categoria: “Penso che tutto quanto dia delle chance ai giornali su carta sia benvenuto”.

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