Sorride Arturo (nome di fantasia, ndr) quando pensa a tutte le volte che le persone lo riconoscono senza che lui si ricordi di loro: “Sono solo un senzatetto e per vendere i giornali di Piazza Grande (una rivista ‘di strada’ diffusa a Bologna, ndr) giro tutta la città in lungo e in largo e incontro tantissima gente. Per fortuna le persone mi capiscono quando mi chiedono ‘ti ricordi di me’?’ e io non so rispondere… ogni sera sono davanti a tre teatri diversi! Come potrei ricordarmi di tutti?”
FOCUS Giornali di strada, così nascono quelle 50mila copie
Vendere i giornali di strada è un’esperienza che ha cambiato la vita di questo cinquantacinquenne romano, trapiantato a Bologna dopo la terza media e un lungo girovagare. Dorme negli asili notturni e mangia alla mensa, percepisce 270 euro mensili di invalidità e per il resto arrotonda con i giornali.
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“E’ inutile stare sempre a lamentarsi – racconta – la felicità è riuscire a trarre il meglio da ogni giorno guardando sempre la vita con positività. Altrimenti saremmo tutti perduti, soprattutto noi che siamo in condizioni peggiori”. E se gli si chiedono informazioni sugli altri senzatetto che vendono i giornali, risponde con un accalorato “sono tutti rumeni e io non ho nulla contro i rumeni. Solo che loro tendono a prendere solo dieci copie e a venderle come passatempo, per elemosina. Per me, invece, è un lavoro serio, mi impegno e ci dovrebbe essere una selezione”.
Poi ci pensa un po’ su e aggiunge: “Ma va bene lo stesso! Come dice il direttore… anche loro devono mangiare”.
Update del 18 marzo 2013 – su richiesta dell’interessato abbiamo sostiuito il nome con uno di fantasia