URBINO – Al tavolo di ieri tra studenti, università, Ersu e Comune per cercare di sciogliere il nodo della mancanza di spazi per gli universitari, i ‘grandi esclusi’, erano proprio i cittadini. Il problema delle feste e della confusione del giovedì sera però li riguarda in prima persona: “Avremmo gradito che fossero gli studenti stessi a invitarci, perché tra noi deve esserci una stretta collaborazione”.
A parlare sono i membri del Comitato centro storico Urbino che da alcuni mesi si è organizzato per far sentire la voce degli urbinati proprietari di case in città, tra gli uffici del Comune. “Gli abitanti del centro vengono percepiti spesso come la controparte degli studenti. Da una parte i cittadini, dall’altra gli universitari. Ma non è così, in realtà siamo due componenti di questa città”.
“Gli studenti vogliono spazi per iniziative culturali, è bello che ci sia questa volontà. Ma gli spazi mancano a loro e mancano a noi. C’è stata anche una consulta delle associazioni del centro che hanno richiesto un luogo dove incontrarsi, ma il comune le ha negate. Poi siamo venuti a sapere dell’apertura dell’ennesimo pub in centro in uno spazio affittato proprio dal Comune”.
Quella degli spazi per gli abitanti del centro è solo una delle questioni da risolvere: “Qui in centro è messa in discussione la nostra quotidianità, la qualità della vita. Alcune delle persone sono arrivate addirittura a vendere case di famiglia, per trasferirsi in una zona più periferica. Gli studenti non votano qui e gli abitanti del centro costituiscono una fetta minima di elettorato. Il comune non ha interessi a migliorare questa situazione, ed è per questo che continua a dare contentini sia a noi sia agli studenti”.
Nell’aprile del 2011 il sindaco Franco Corbucci aveva scritto una lettera sul Ducato dove invitava gli urbinati a dare suggerimenti per ‘rianimare’ il centro storico. Ai membri del comitato era sembrato un passo importante e hanno avanzato diverse proposte. “L’unico risultato è stato l’invito a un tavolo di discussione sui rifiuti. Poi il sindaco ha delegato al vicesindaco. E alla fine niente è stato fatto”.
Secondo loro è come trovarsi di fronte a un muro fatto di sorrisi, promesse e speranze, che durante la settimana dell’Irlanda in festa, si è fatto ancora più resistente. “Abbiamo parlato con il consigliere comunale Federico Scaramucci quando l’Irlanda in festa era ancora in preparazione. Abbiamo chiesto di cercare una location più decentrata, come accade a Padova, Rimini e Bologna dove la stessa festa si svolge in luoghi lontani dal centro. Ci ha risposto che decentrarla avrebbe comportato dei costi aggiuntivi non sostenibili”.
Inizialmente la risposta ha lasciato l’amaro in bocca, poi è arrivata la beffa che ha trasformato l’amarezza in rabbia.“Siamo venuti a sapere che solo per l’indennizzo del parcheggio comunale di Borgo Mercatale l’organizzazione ha sborsato 7.000 euro, inoltre hanno organizzato pullman dalla provincia per collegarla con la festa”.
“Il sindaco ora sta dando risposte per due motivi: il primo perché la questione del giovedì sta avendo forte risonanza e siamo quasi in campagna elettorale, in secondo luogo perché si teme che gli studenti abbandonino la nostra città. Ma Urbino ha bisogno di una visione a lungo termine. Sappiamo che ora è difficile fare qualcosa, ma se ciò accadesse, serabbe davvero molto bello”.