URBINO – Per la prima volta nella storia di Urbino una rappresentanza degli studenti dell’Università degli Studi Carlo Bo parteciperà al Consiglio comunale. Anche gli universitari potranno dire la loro a sindaco, consiglieri e assessori, in merito ad argomenti che stanno a cuore ai giovani che nella città non solo studiano, ma anche vivono.
Spazi per l’aggregazione degli studenti, reti informatiche aperte, ordine pubblico, possibilità occupazionali sono solo alcuni dei temi, affrontati già nelle riunioni del tavolo di concertazione tra Comune, Ersu, Ateneo e rappresentanti degli studenti, che verranno ripresi durante il consiglio che avrà luogo tra due giorni al Collegio Raffaello.
“La questione degli spazi è un primo passo per far sì che lo studente non sia solo qualcuno di passaggio, ma piuttosto cittadino attivo di Urbino” afferma Mariano Marano, rappresentante dell’Ersu al Consiglio studentesco, che guarda con ottimismo alla partecipazione al Consiglio Comunale.
Dello stesso parere anche Antonio Astolfi di Agorà, secondo il quale “la nostra presenza venerdì è segnale dell’apertura di un percorso di dialogo tra Ersu, Comune, Università e studenti”.
Il consigliere Federico Scaramucci, che insieme al collega Piero Sestili ha firmato la mozione per invitare in audizione gli studenti al Consiglio Comunale, conferma le speranze di dialogo dei rappresentanti di Agorà e Cuspide. “Troppo spesso i giovani sono stati considerati un problema in questa città, con la scusa del giovedì universitario. In realtà l’amministrazione deve riconoscere cittadinanza attiva agli studenti, che solo sentendosi responsabilizzati possono contribuire al rinnovamento di questa città. È quello che è successo in occasione di Irlanda in festa: sono stati molti i volontari che hanno reso possibile la buona riuscita dell’evento”. I giovani e il Comitato Centro Storico di Urbino hanno iniziato a dialogare. I cittadini, con atteggiamento cauto ma disponibile, si sono dimostrati consapevoli del fatto che gli studenti rappresentano una risorsa per la città, anche in termini economici.
Secondo il consigliere Scaramucci, è capitato in passato che gli universitari fossero utilizzati come capro espiatorio: “La Marche Multiservizi, per esempio, sostiene che non è possibile fare la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico a causa degli studenti. Mi chiedo chi più dei giovani possa essere sensibile e ricettivo rispetto al tema dell’ambiente e della sostenibilità”. In realtà, il motivo dei rapporti tesi tra studenti e cittadini ha le sue radici nel passato, ai tempi dell’occupazione del Magistero. “Il vento è cambiato però e sono due i sintomi di questo cambiamento: innanzitutto il rinnovo a novembre dei rappresentanti degli studenti, con i quali da subito i rapporti sono stati improntati alla collaborazione – afferma il consigliere Piero Sestili – in secondo luogo il coinvolgimento da parte dell’amministrazione degli studenti per quanto riguarda il problema del giovedì notte”.
Se l’obiettivo immediato è quello di migliorare il rapporto tra studenti e città, quello ultimo sarebbe ottenere nella prossima magistratura un consigliere comunale aggiunto per gli studenti con funzione consultiva.”È stato il Rettore Stefano Pivato – spiega Sestili – a fare questa proposta anche se inizialmente è stata recepita con titubanza. Non per la proposta in sé che è auspicabile quanto per la sua attuazione in tempi brevi. Infatti si dovrebbe modificare lo Statuto Comunale e ci vuole un po’ di tempo prima di riuscire a farlo”.