FERMIGNANO – Gente in piedi e sugli spalti, qualcuno appena fuori dalla porta della sala consiliare. La pioggia mista a neve di ieri sera non ha scoraggiato i molti cittadini intervenuti ieri alla terza assemblea sul futuro di Ca’ Lucio, una delle tre discariche della provincia di Pesaro. Al tavolo dei relatori sedevano il presidente della Comunità Montana Alceo Serafini, l’avvocato e il dirigente del settore gestione di Marche Multiservizi, l’assessore provinciale all’Ambiente Tarcisio Porto e un rappresentante dell’Arpam. Altri sindaci erano seduti fra il pubblico. La sedia destinata al rappresentante del Comune di Urbino è rimasta però vuota, per la terza volta. Era presente solo il consigliere Gian Franco Fedrigucci, che non ha preso parte al lungo dibattito.
A preoccupare i comitati di cittadini del Metauro non sono solo i lavori di ampliamento, ma soprattutto i danni ambientali già causati al territorio con la presenza della discarica: terreni più soggetti a frane, acque marroni, torrenti senza pesci e piante morte vicino agli obsoleti impianti di scarico.
Dopo la presentazione del sindaco Cancellieri, promotore dell’assemblea, i comitati sono stati i primi ad avere la parola. Claudio Cerioni del Progetto Acqua ha posto nuovamente la questione delle criticità già presenti in discarica con progetto alla mano, ribadendo che “ stando alle ultime rilevazioni, per i pesci è impossibile sopravvivere”. A Ca’ Lombardo e Ca’ Mordione, invece di essere scartate, le acque meteoriche tornerebbero in circolo, causando un aumento della concentrazione di ammoniaca (6,7 milligrammi per litro) ben oltre i livelli consentiti (0,4 milligrammi).
“Come ha fatto Ca’ Lucio” incalza Cerioni “ad ottenere la certificazione ISO dal 2009 e quella di sicurezza dal 2012?” Poi aggiunge: “Marche Multiservizi propone controlli da parte di una società terza, la Progress, che non ci sembra abbia i requisiti di trasparenza necessari, visto che gli amministratori sono in società con quelli della stessa Marche Multiservizi”.
Il “Comitato di controllo di Ca’ Lucio” ha presentato slide sul progetto di ampliamento: secondo la relazione il terreno risulterebbe permeabile ai materiali inquinanti, nonché a rischio frane in almeno 7 punti. È stato calcolato che nei prossimi tre anni si aggiungeranno in altezza altri 17 metri di rifiuti oltre ai 22 già presenti in discarica, alimentando le già alte probabilità di cedimento.
Da Piergiorgio Pico, geologo relatore per il comitato, è venuta la richiesta di chiarimento sulle quantità di percolato emesso dalla discarica: “Perché la provincia riporta una quantità di 9000 metri cubi, mentre nei dati di Marche Multiservizi diventano 18000?”
L’intervento si è chiuso con domande agli amministratori e ai gestori della discarica: quanti e quali rifiuti arrivano da fuori regione? Nei mesi in cui si lavorerà all’ampliamento della discarica come si risolverà il problema del passaggio continuo dei 96 camion contenenti materiali tossici? Ci sono in bilancio i fondi necessari per la messa in sicurezza della vecchia parte di discarica?
Il resto della discussione è stato dedicato a trovare risposte, rimaste molto vaghe. Tombari, funzione ambiente di Marche Multiservizi, ha sottolineato che “La discarica di Ca’ Lucio contiene solo rifiuti non pericolosi, e il 90% del totale è di provenienza locale”. I sindaci hanno puntualizzato che, visti i livelli medi di raccolta differenziata (Urbino arriva poco oltre il 50%, mentre Fermignano si ferma al 21), è impossibile non ampliare il sito di Ca’ Lucio, altrimenti non ci sarebbe modo di collocare i rifiuti dei prossimi 5 anni. Sull’incentivazione e sull’istituzione del servizio di porta a porta non esistono scadenze, anche perché, dice il sindaco di Urbania, Giuseppe Lucarini “significherebbe aumentare la tariffa sui rifiuti”.
L’unico punto chiaro è che nessuna delle istituzioni ha intenzione di fare passi indietro, il progetto si ampliamento è in via di approvazione: i procedimenti di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) e dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) sono ancora in corso, così come le indagini della magistratura.