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In crescita l’export marchigiano (+6%). E Pesaro e Urbino vola (+9.9%)

di    -    Pubblicato il 4/04/2013                 
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URBINO – Le imprese marchigiane aumentano le esportazioni, soprattutto verso Cina e Brasile. Secondo l’Unioncamere nel 2012 le esportazioni verso il mercato cinese sono aumentate del 21,7 per cento e del 23,3 per cento verso quello brasiliano. Alla provincia di Pesaro Urbino spetta il primo gradino del podio tra le città delle Marche: ha esportato il 9,9 per cento in più rispetto al 2011. Segue Ascoli con un più 7 per cento e Fermo con più 6,1 per cento. Il capoluogo, Ancona, più 4,2 e Macerata più 4,9 per cento.

Nonostante la crisi economica, nello scorso anno c’è stata una crescita del 6 per cento a livello regionale. A trainare l’export sono stati i prodotti di moda che muovono un mercato di 2,6 miliardi; la meccanica che segna una crescita dell’11,5 per cento con un fatturato di 1,5 miliardi e gli apparecchi elettronici con 1,2 miliardi.

Il Paese dove si esporta di più è la Francia: nel 2012 ha acquistato merci per 1,20 miliardi di euro, segnando una crescita dell’1,9 per cento. La presenza marchigiana si fa sentire anche in Germania, Belgio, Russia, Albania e Stati Uniti.

Va invece rilanciato l’export verso l’India: nello scorso anno c’è stato un crollo dell’esportazioni del 42,4 per cento. Secondo Unioncamere la vicenda dei due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani ha inciso negativamente nei rapporti tra i due Paesi, bloccando l’export.

Ma è proprio su Cina e Brasile che le Marche puntano per il 2013: il programma promozionale di Unioncamere prevede la presenza di operatori della provincia cinese di Shandong nelle Marche e la promozione dei prodotti marchigiani in Brasile.

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