Nel 2012 hanno chiuso 11.606 aziende marchigiane e si sono persi 3.000 posti di lavoro. Sono i dati che emergono dallo studio di Unioncamere Marche. Nello stesso periodo sono nate 10.429 nuove imprese. L’ultimo anno si chiude, dunque, con un saldo negativo di 1.177 attività. Nel 2011 le attività industriali erano invece aumentate di 100 unità.
Le aziende che hanno registrato un netto calo sono state quelle edilizie (-584), quelle del settore agricolo e della pesca (-699), del commercio (-420), dei trasporti (-68) e del settore manifatturiero (-380). Male anche l’abbigliamento che perde 60 aziende e il mobile che ne lascia per strada 42. Particolarmente negativo il bilancio dell’artigianato che perde 533 aziende e chiude il 2012 poco sopra le 50 mila unità. Un saldo positivo si ha invece per i servizi e le attività professionali, mentre sono cresciute anche le attività di alloggio e ristorazione (+152), in particolare agriturismo e bed & breakfast. In crescita anche le imprese cooperative (+41) che alla fine dell’anno erano 2.539.
Per quanto riguarda l’andamento delle imprese sul territorio regionale, il calo più consistente è stato nelle province di Macerata (-380), Ancona (-378) e Pesaro (-292). Più limitato il calo delle imprese a Fermo (-106) e ad Ascoli (-21).