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Due eventi contro lo “scandalo italiano” dei giornalisti uccisi dalle mafie

di    -    Pubblicato il 22/04/2013                 
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Marilù Mastrogiovanni

Sono due gli appuntamenti fissati, uno a Roma, l’altro a Perugia, per ricordare i giornalisti italiani uccisi dalle mafie o dal terrorismo e per ascoltare la testimonianza di chi vive sotto la minaccia a causa del proprio lavoro di ‘cronista scomoda’.

In occasione della Giornata Mondiale della Libertà dell’Informazione del 3 maggio, l’osservatorio Ossigeno per l’Informazione, l’istituzione che documenta la condizione dei cronisti italiani minacciati, organizza insieme all’associazione Stampa Romana, a Libera e ad altre associazioni, il recital teatrale  “Uno scandalo italiano”,  scritto e interpretato da Luciano Mirone, giornalista d’inchiesta e scrittore di fatti di mafia.

Lo spettacolo, in scena il 2 maggio alla Biblioteca nazionale centrale di Roma, racconta la storia di Cosimo Cristina, giornalista del L’Ora di Palermo, ucciso a soli 25 anni da Cosa nostra nel 1960. L’episodio venne fatto passare per un suicidio e al ragazzo furono negati i funerali in chiesa. Gli assassini non furono mai trovati.

A Perugia, invece, Ossigeno porterà, sempre il 3 maggio, la testimonianza delle due giornaliste Ester Castano, pubblicista di 22 anni, più volte minacciata per i suoi articoli “scomodi” sulla ‘ndrangheta, e Marilù Mastrogiovanni, direttrice del giornale d’inchiesta leccese “Il tacco d’Italia”.

Sarà la sesta edizione dell’iniziativa, organizzata dall’Unione nazionale cronisti italiani, quella che si aprirà a tutta la cittadinanza, con il convegno nella sala del consiglio della Provincia di Perugia.

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