I piccoli artigiani delle Marche lanciano un accorato appello alla presidente della Camera Laura Boldrini: “I soldi per la cassa integrazione in deroga stanno finendo. Migliaia di lavoratori rischiano di restare a casa”. Pronta è arrivata la risposta della presidente: “Condivido le vostre preoccupazioni – è il testo della mail – so quanto sia pesante la crisi e quanto siano drammatiche le ripercussioni che essa ha sulle piccole e medie imprese e sui lavoratori”. La Boldrini si impegna a fare tutto il possibile per risolvere la situazione: “La Camera è in grado di esaminare con assoluta tempestività qualunque provvedimento di urgenza che dovesse pervenire dal governo per risolvere questa emergenza sociale”. Poi promette: “Da parte mia vi assicuro tutto il sostegno necessario a raggiungere questo obiettivo”.
Lunedì l’Ebam, l’ente bilaterale composto da associazioni imprenditoriali, Confatigianato, Cna e Claai e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil ha chiesto ai senatori e ai deputati eletti nelle Marche un intervento immediato. Le parti sociali denunciano il blocco dei fondi destinati alla cassa integrazione in deroga per i lavoratori che non rientrano nella cassa ordinaria. L’incontro è stato fissato per lunedì 29 aprile.
Nel primo trimestre 2012 sono state presentate dalle imprese 2.411 domande per 12.332 lavoratori. Nello stesso periodo del 2013, invece, le richieste sono stare 4.307 per 21.039 lavoratori. L’82,3% in più. La Regione ha destinato alla cig 22 milioni di euro. Soldi insufficienti, secondo le parti sociali, a garantire la cassa integrazione a tutti i lavoratori. “Da maggio saremo scoperti e migliaia di persone saranno licenziati”, denuncia la Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. “Servirebbero almeno 50 milioni di euro per fronte a tutte le domande”.