Non aveva ancora finito di giurare fedeltà alla Repubblica, che i giornalisti avevano già iniziato a speronarlo. Giovanni Legnini, il nuovo sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all’Editoria del governo Letta, ha ricevuto una lettera aperta dal coordinamento dei giornalisti precari abruzzesi “5euronetti” proprio il 4 maggio, giorno del convegno “Corto circuito: politica e informazione, equilibri precari” a Pescara, a cui non aveva potuto partecipare perché impegnato nei suoi primi atti in Parlamento.
La prima riga della lettera è per gli auguri di buon lavoro, ma già dalla seconda si parla di crisi dell’editoria e libertà di informazione. Il gruppo chiede l’attuazione della legge 233/2012 sull’equo compenso, che dovrebbe tutelare i giornalisti precari e i freelance da retribuzioni troppo basse.
Il coordinamento ribadisce che la norma è in vigore dal 18 gennaio, e una Commissione plurilaterale in 3 mesi avrebbe dovuto decidere l’equo compenso da applicare. “Questi termini temporali – si legge nella lettera – sono però già scaduti, senza che la Commissione si sia nemmeno formalmente insediata, a causa dei tentativi dilatori perpetuati dagli editori“.
Durante il convegno stesso, “5euronetti” twittava:
In effetti, per dare il via ai lavori, mancherebbe solo il delegato unico degli editori. Due settimane fa la Fieg (Federazione italiana editori giornali) aveva promesso che in 15 giorni avrebbe dato un nome. Francesco Cipriani, responsabile dell’area lavoro e welfare della Federazione, ha dichiarato che la riunione per scegliere il delegato sarà “uno di questi giorni. Ma è tutto da vedere – aggiunge – perché non so se Legnini manterrà o no la linea dell’ex sottosegretario Peluffo”.
Il coordinamento “5euronetti” chiede inoltre che gli editori facciano propri i principi della Carta di Firenze, una carta deontologia sulla precarietà nel giornalismo, firmata dall’Ordine dei giornalisti e dalla Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), in quanto “parametro irrinunciabile per una informazione democratica e dignitosa”.
Legnini ha fatto pervenire al coordinamento un messaggio in cui si rende disponibile ad incontrare il coordinamento per valutare l’avvio dei lavori della commissione sull’equo compenso. In una lettera, resa pubblica all’inizio del convegno, ha scritto anche che “Naturalmente condivido le vostre istanze di lotta al precariato, di rispetto dei diritti essenziali per un’attività professionale libera da condizionamenti e pienamente espressiva della libertà di informazione”.