URBINO – Condannato dal tribunale di Urbino per abuso di credulità popolare: Csiiki Joszef, 26 anni romeno, dovrà pagare 600 euro di ammenda per aver chiesto l’elemosina nella piazza di Cantiano, “turbando l’ordine pubblico” e facendo leva sulla pietà dei passanti con una storia fasulla. La sentenza, però, va oltre il tentativo di ricevere soldi focalizzandosi soprattutto sull’inganno escogitato. L’uomo è stato fermato, infatti, con pochi spiccioli in tasca.
Nell’era delle false notizie, degli appelli sui social network e delle mail truffaldine, il pubblico ministero Enrica Pederzoli ha contestato il reato previsto dall’articolo 661 del codice penale: Joszef ha fatto credere alle persone che le loro offerte servissero a salvare la vita al piccolo Carlo, un bambino “nato con un solo polmone” di cui il giovane non ha saputo fornire alcuna informazione ai carabinieri. Come corpo del reato sono stati sequestrati almeno 170 bigliettini, usati per convincere i passanti.
“L’ho visto una mattina mentre avvicinava una signora anziana in piazza – ha testimoniato un appuntato dei Carabinieri di Cantiano - le ha dato il bigliettino e lo ha ripreso quando la donna ha evidentemente detto di non essere interessata, insistendo affinché facesse un’offerta”.
Il giovane è stato perciò portato in caserma per il riconoscimento e, interrogato, non ha saputo fornire nessuna indicazione sul bambino malato. Ha solo indicato la sua compagna come complice. Per questi motivi e nonostante la accorata arringa dell’avvocato difensore, che ha fatto riferimento al diffuso fenomeno della povertà, all’abrogazione (1999) del reato di elemosina, e al disinteresse di chi fa un offerta a sapere se la storia sia vera o meno, il giovane rumeno sarà costretto a pagare per la sua “bufala reale”, come deciso dal giudice Paolo Cigliola.