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Da due anni senza acqua potabile: una storia di ordinaria indifferenza

di e    -    Pubblicato il 10/05/2013                 
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Filtro per la depurazione in casa dei signori Mazzini

URBINO – C’è una villetta al numero 1 di via dell’Orologio di Sopra, la stradina che porta alla Torre dell’Orologio, senza lancette, dove pare che il tempo si sia davvero fermato. Qui abitano i signori Mazzini, dal ‘62. E dal 2011 sono senza acqua potabile.
Un giorno, mentre Ines stava lavando i panni nella vasca, si macchiarono tutti di giallo. Non solo i panni. Anche il bidet. Anche il water. Acqua sporca, all’improvviso.

Subito una segnalazione all’Asur, subito una segnalazione a Marche Multiservizi. Ines, l’anziana signora Mazzini, con tutto il suo carico di anni e di fatica (ha due protesi all’anca e cammina a stento) portò lei stessa un campione d’acqua al dipartimento di prevenzione. Da verbale, firmato dal tecnico Amatori Pasquale, l’acqua risultava molto torbida. Dopodiché, silenzio. Silenzio dall’Asur, silenzio dalla Marche Multiservizi, se non fosse per quel piccolo e sporco filtro posto sul retro della casa, controllato l’ultima volta a settembre. E che non ha ovviato al problema.

Il signor Mazzini con le bottiglie che deve riempire periodicamente

“E’ da tre anni che l’acqua arriva cattiva, carica di ferro, giallognola, puzzolente di fogna”, dice la signora Mazzini. “Ambrogiani, il capo dell’ufficio del Sasso, ci allarmò: ‘Mi sa che si dovrà fare un lavoro grosso’”. Ma questo lavoro, insieme alle origini di un’acqua che continua ad arrivare sporca, a detta di Ines, non è mai stato fatto. Intanto, Fernando, il signor Mazzini, qualche tempo fa ha avuto un ictus e ancora non si è ripreso del tutto. Lo stesso Fernando va quasi ogni giorno a riempire le bottiglie d’acqua dalla figlia oppure le compra al supermercato. Soldi, tempo, fatica.

Nei paraggi di questa villetta, sotto l’orologio senza lancette, si parlava di un depuratore che non c’è. E per caso è saltata fuori questa storia. Alla Asur rispondono che si tratta di atti e procedimenti relativi a privati e che dunque i giornalisti non possono ‘ficcarci il naso’. Forse il buon senso e il rispetto della legge avranno la meglio.

Ines Mazzini

Ines aspetta, tra le sue piante grasse e il suo dolore di una vita, nascosto accuratamente dietro un sorriso infinitamente dolce. Fernando lavoricchia lì fuori, con le attrezzature della campagna. Forse, forse, un giorno qualcuno – comune, Asur, Marche Multiservizi? Chissà – si accorgerà di loro. Così, per caso. E porterà un po’ di acqua potabile anche qui, in via dell’Orologio n.1.

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