URBINO – Tre nuovissime sale di chirurgia dell’ospedale di Fossombrone rischiano di rimanere inutilizzate e il servizio dialisi sospeso a causa del possibile ridimensionamento della struttura sanitaria.
I cittadini hanno iniziato a protestare 20 giorni fa, dopo che la giunta regionale aveva inoltrato una proposta di modifica che non prevedeva quasi nessuna delle funzioni principali dell’ospedale. Tra queste anche il punto di primo intervento e la dialisi. La proposta inviata dalla commissione non è stata considerata accettabile dalla amministrazione comunale di Fossombrone, che ha iniziato l’occupazione pacifica dell’ospedale.
Nella seconda proposta la Regione aveva concesso la permanenza del punto di primo intervento, ma non il servizio dialisi. E per questo il sindaco Maurizio Pelagaggia l’ha rispedita al mittente. Per il vicesindaco di Fossombrone Michele Chiarabilli la proposta della Regione è “altamente lesiva di tutto l’entroterra pesarese, perché andrebbe a ridimensionare in maniera drastica una serie di servizi sanitari della zona”. E aggiunge: “Nel nostro ospedale ci sono tre moderne sale operatorie appena costruite, le più all’avanguardia di tutto il territorio, persino migliori di quelle dell’ospedale di Fano. Se venisse approvata la proposta della Regione i cittadini perderebbero dei servizi essenziali”.
Ma la guerra è anche sul tipo di posti letto da destinare all’ospedale: la Regione vorrebbe sostituire l’intero reparto di medicina con trenta posti di cure intermedie, mentre il Comune vorrebbero che fossero confermati i posti ospedalieri di lunga degenza.
“Non è accettabile – continua Chiarabilli – perché la Regione vuole aumentare i posti di chirurgia in quegli ospedali nei quali sono in vigore convenzioni con società a gestione mista tra pubblico e privato, come in quello di Sassocorvaro, che ha una convenzione con la Montefeltro Salute”.