URBINO – Accogliere i clienti, consigliare cibi e abbinamenti con il vino, servire a tavola. Sono solo alcune delle cose imparate durante il corso di addetto alla comunicazione dell’ospitalità e dell’enogastronomia. Al Collegio Raffaello, questa mattina, sono stati consegnati i diplomi dagli operatori del settore e dai docenti, che hanno seguito gli alunni, selezionati su quarantacinque candidati iniziali, per 460 ore da settembre fino ad aprile, creando delle figure professionali esperte del buon bere e mangiare marchigiano e trasformandoli in veri e propri “ambasciatori enogastronomici del Montefeltro”.
Dopo la teoria, gli alunni hanno fatto pratica, con un periodo di stage di 120 ore, nelle aziende più varie: dai ristoranti alle agenzie di viaggio.
Valorizzare il territorio. E’ questa la cosa più importante “e soprattutto – afferma l’organizzatore del corso Giuseppe Cristini – rimanere fedeli alle 3 T: tradizione, tracciabilità e territorio, facendo circolare la cultura della nostra zona. Poi bisogna anche produrre occupazione e progettualità”.
I corsi, che si tenevano la sera dopo le 19 alla Casa dei cuochi di Canavaccio e da Nenè, a Urbino, non prevedevano solamente lezioni di cucina ed enogastronomia, ma anche marketing, economia e gestione aziendale.
A spiegare tutti i segreti dell’imprenditoria c’era Andrea Prandini, responsabile area manager della Romagna e delle Marche nord di banca Ubi di Ancona: “Durante il corso abbiamo approfondito la maniera per approcciarsi al mondo del credito. Gli imprenditori di oggi sono una classe di eroi e il territorio marchigiano sarebbe potenzialmente ricchissimo, bisognerebbe pubblicizzarlo al meglio così come si fa in Romagna”.
Anche Massimo Seri, assessore provinciale alle Politiche attive per il lavoro di Pesaro e Urbino, era presente alla consegna dei diplomi e ha tenuto a precisare quanto sia importante utilizzare al meglio le risorse pubbliche dell’Italia e del territorio marchigiano: “L’Unione Europea traccia le linee del futuro. È fondamentale usare bene i fondi a nostra disposizione e far girare la cultura. Per questo la Provincia sta dando la possibilità di trascorrere un periodo all’estero ai giovani, per un massimo di sei mesi”.
A incoraggiare in aula i ragazzi, dai 19 ai 30 anni, c’erano anche degli imprenditori marchigiani del settore enogastronomico. “Dovremmo essere le Maldive della cultura – ha affermato Roberto Potentini, enologo della cantina Belisario di Matelica – ed essere orgogliosi delle nostre origini”.
La cerimonia non poteva che concludersi con un ricco buffet e, fra un piatto e l’altro, si poteva percepire l’entusiasmo e la passione che questi nuovi ambasciatori mettono in ciò che fanno: “Ho imparato quanto è importante comunicare l’accoglienza – afferma Giovanna Scibona, alunna siciliana doc ma innamorata delle Marche – e fare rete fra di noi. Solo così possiamo crescere e far crescere il nostro paese combattendo i venti avversi della crisi”.