URBINO – Sono stati fermati due uomini per il delitto di Andrea Ferri, il pesarese di 51 anni proprietario di tre distributori ucciso la settimana scorsa in Via Paterni – zona mare – a Pesaro. Sarebbe stato ucciso da un suo dipendente, un macedone residente a Trasanni di Urbino, e di un italiano di origine marocchina residente a Morciano di Romagna. Avrebbero ucciso Ferri a seguito di una rapina.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri di Pesaro lunedì notte i due hanno aspettato l’imprenditore fuori dall’abitazione di una donna che lui era solito frequentare dopo le partite di calcetto. Poi, dopo averlo minacciato per farsi dare le chiavi di uno dei distributori che Ferri gestiva, quello di Montecchio, che poteva avere un incasso consistente, uno dei due gli ha sparato sette colpi di pistola -una 7.65- uccidendo l’imprenditore. I due sarebbero scappati per qualche centinaia di metri con la macchina di Ferri, una BmwX6 ritrovata in Viale della Vittoria.
Alla base del delitto, oltre alla rapina, secondo i Carabinieri, ci sarebbe anche l’odio che il dipendente provava nei confronti del suo titolare.
A casa dell’italo marocchino, a Morciano di Romagna, gli inquirenti hanno ritrovato una pistola compatibile con quella usata per uccidere Andrea Ferri.
Il fermo dei due uomini è avvenuto dopo un lungo interrogatorio concluso ieri sera, lo stesso giorno dei funerali di Andrea Ferri dove pare fosse presente almeno uno dei due uomini fermati. Questa mattina i due sono stati trasferiti al carcere di Villa Fastiggi.