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Le bacche di Goji, dal Tibet alle Marche per combattere la crisi

di    -    Pubblicato il 5/12/2013                 
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baccheURBINO – Assomigliano all’uva passa e chi le ha assaggiate assicura che il sapore è simile. Si mangiano da sole o nello yogurt e possono essere utilizzate anche per fare tè e tisane. Dolciastre, piccole e rosse le bacche di Goji sono uno degli elementi essenziali della medicina tradizionale cinese perché considerate uno dei più potenti antiossidanti (tanto da essersi guadagnate l’appellativo di “frutto della vita”). Il Lycium barbarum – questo il nome scientifico – viene coltivato da migliaia di anni in Tibet, nelle valli himalayane, in Mongolia, nella Cina del nord. E da oggi anche nelle Marche.

La Confederazione italiana agricoltori della provincia di Pesaro e Urbino ha infatti pensato che per contrastare la crisi serva introdurre delle novità: non più solo cavoli, zucche e carote, ma anche topinambur, orzo e, perché no, anche le bacche di Goji; tutti quei cibi, cioè, che vengono definiti “funzionali” (altro concetto orientale) nel senso di salutari oltre che nutrienti.

Una risorsa in più contro le malattie per chi li consuma e un modo nuovo, per chi invece li coltiva, per tentare di tenere a bada la crisi. Il biologico negli ultimi anni è uno dei pochi settori agricoli in crescita: a settembre 2013 ha registrato addirittura un + 7,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un dato che spinge molti agricoltori a scommettere anche su prodotti nuovi e ‘strani’ come queste bacche.

Nessuno può dire se sarà un investimento azzeccato, ma secondo Giancarlo Cenerelli, titolare di un’azienda agricola a Montemaggiore, “non è che ci sia molto da perdere”. La sua azienda produce da 30 anni crisantemi, ma la crisi l’ha obbligato a sperimentare strade nuove. Prima un allevamento “allo stato brado” (cioè in totale libertà) di oche, anatre, tacchini e capponi  e ora anche le bacche di Goji. “Sì perché – spiega il signor Giancarlo – un tacchino costa 100 euro mentre 100 grammi di bacche vengono solo 5 euro”. Un prodotto alla portata di tutti insomma. “Sicuramente il segreto di questo prodotto – continua Giancarlo – è che fa bene alla salute e visto che al giorno d’oggi si tende ad ammalarsi sempre di più, pensiamo che di prodotti così ce ne sia davvero bisogno”.

Che le bacche di Goji facciamo bene sembra indiscutibile; basta una veloce ricerca in internet per trovare centinai di siti che ne elencano tutte le ‘straordinarie’ qualità, anche le più insospettabili: rafforza il sistema immunitario, migliora la vista, è ricco di antiossidanti, contrasta la pressione alta, ha proprietà energizzanti e pare che migliori persino la virilità. Il signor Giancarlo assicura che non ha certo deciso di coltivarle per questo motivo ma “se poi ha anche quella proprietà lì, per gli uomini è tutto di guadagnato”.

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