URBINO – La Proloco di Canavaccio dedica il suo Natale a Federico, il bambino di Fano affetto da morbo di Krabbe e sottoposto alle cure con il discusso metodo Stamina. Cure ora bloccate, per le quali si attende un verdetto del tribunale per sapere se potranno continuare.
La locandina della Proloco è ricca di eventi: cineforum, fiaccolate, concerti. Ma quest’anno le iniziative avranno tutte un fine comune di solidarietà: il ricavato sarà totalmente devoluto alla famiglia di Federico. “Non è importante il denaro – spiega Giacomo Garbugli, referente della Proloco di Canavaccio – ma il messaggio che passa”. I soldi raccolti durante le feste di Natale serviranno a sostenere la famiglia per curare il bambino che da poco ha dovuto sospendere le infusioni di cellule staminali. “Federico ha bisogno di cure immediate altrimenti rischia di morire – spiega Garbugli – e se l’Italia non gli permetterà di continuare le infusioni, i genitori saranno costretti a portarlo all’estero. A quel punto, di soldi potrebbero servirne anche di più”.
Sabato al circolo Acli, la proloco e i cittadini di Canavaccio hanno inaugurato il periodo natalizio. Immancabili tombola, karaoke e polenta. Ma sui tavoli c’erano anche dei volantini con la storia del piccolo Federico. “Io – racconta Garbugli – ho conosciuto la sua storia durante una cena con amici. C’era anche il papà di Federico e dopo aver ascoltato le sue parole, ho pensato che ciascuno di noi doveva fare qualcosa per quella famiglia”. Così Garbugli ha fotocopiato una lettera-appello dei genitori di Federico e l’ha distribuita durante la cena. A raccontare però i dettagli di quella storia è stata Dayana Fattori, speaker di Radio Fano, impegnata nel movimento pro Stamina.
La Proloco di Canavaccio ha anche messo in vendita delle magliette. Il tutto finalizzato non solo a raccogliere soldi ma a far conoscere la storia di Federico e raccogliere più gente possibile intorno alla sua famiglia. “Quando i genitori hanno saputo della nostra iniziativa – continua Garbugli – hanno reagito con entusiasmo. Il loro obiettivo è sensibilizzare la gente al tema Stamina. Ciò che conta non è il denaro ma diffondere il messaggio”.
Proprio oggi il Tribunale di Pesaro dovrebbe pronunciarsi sul reclamo presentato dalla mamma di Federico contro la sospensione della cura decisa dal giudice pesarese Maurizio Paganelli.
Quando si parla del metodo “Stamina” è bene ricordare che
1) il metodo non è stato mai descritto dal suo “creatore” (che non è neppure medico).
2) non esiste alcuna prova documentata di una anche benché minima efficacia, se non le opinioni dei genitori dei bambini trattati, ed è noto a chiunque che giudicare l’efficacia di una terapia senza la procedura di “doppio cieco” è del tutto fallimentare. Accadeva la stessa cosa per la terapia Di Bella (i genitori che dicevano che i bambini trattati stavano meglio, e quando si è sperimentato con rigore si è visto che la terapia è del tutto inefficace)
3) non esistono basi teoriche che permettano anche solo di supporre una possibile efficacia del “metodo Stamina”.
Per ultimo, i genitori di un bambino gravemente malato sono persone deboli che ovviamente, come farebbe ognuno di noi, si attaccano a tutto pur di avere una speranza. Lo stato li dovrebbe proteggere.