URBINO – L’Università non ha soldi per sostenere l’attività dell’associazione culturale “La resistenza della poesia” che tra qualche mese potrebbe sciogliersi.
Era il 2011 quando a Urbino alcuni giovani studenti dell’Università, stanchi dei polverosi libri di letteratura e spinti dall’entusiasmo di vivere l’arte come momento di incontro, iniziano a riunirsi per scrivere poesie e leggere racconti. Nel giro di poco tempo “La Resistenza della Poesia” diventa uno dei “fiori all’occhiello” del panorama culturale urbinate.
“Siamo nati come realtà alternativa all’Università- spiega Alberto Fraccacreta, esponente dell’associazione – volevamo uscire dal discorso accademico e trasformare la nostra passione letteraria in qualcosa di diverso”. Lettura di poesie, rivista letteraria ma soprattutto teatro. I ragazzi cominciano a studiare recitazione e nel giro di poco tempo portano in scena grandi capolavori del mondo antico riconvertiti secondo i parametri della commedia dell’arte.
Tutto sembra andare per il meglio: la gente risponde bene alle loro iniziative, le sale si riempiono ma ben presto cominciano a sorgere i primi problemi economici. “Per finanziare le nostre attività facciamo pagare un biglietto d’entrata a teatro. Ma questo non basta. L’Università all’inizio ci supportava economicamente, ma, quando il nostro lavoro ha cominciato a richiedere investimenti e somme più alte, ci siamo ritrovati da soli”.
Nel corso di questi tre anni la Resistenza della Poesia ha portato i suoi spettacoli in giro per l’Italia. Da Pesaro a Siena e Milano. “Adesso che siamo tutti vicini alla laurea il rischio è che l’associazione si smembri – continua Alberto Fraccacreta – noi abbiamo portato il nome di Urbino in giro per l’Italia ma adesso l’Università cosa fa per noi?” I progetti dei ragazzi sarebbero tanti. Qualcuno pensa a dei corsi teatrali in collaborazione con l’Università di Urbino, qualcun altro a dei laboratori. Le idee insomma non mancano ma i soldi si.
L’ultima volta che La resistenza della Poesia è andata in scena al teatro Sanzio, i giovani studenti hanno lanciato una piccante provocazione all’Università, implorando “dio Bo” di soccorrerli con un po’ di denaro. Ma dall’olimpo accademico non sono arrivate risposte.
Il tour dei giovani studenti è stato sostenuto da alcuni docenti che hanno promosso il lavoro dell’associazione. Il professor Roberto Danese in questi anni è stato un importante anello di congiunzione tra associazione e Università. “Mi sono impegnato tanto per sostenere l’associazione- racconta il professore- e mi dispiace pensare che il gruppo possa sciogliersi ma purtroppo a livello economico l’Università ha le mani legate.”
Il professore sta cercando di promuovere alcuni progetti teatrali nelle scuole e ha anche contattato il Ministero per ottenere un supporto per l’associazione. “La resistenza della poesia può sopravvivere solo dentro Urbino – conclude Alberto Fraccacreta – rispecchia anche la conformazione fisica di questa città: piccola e totalmente votata all’arte.”
Intanto, se Urbino non risponde lo fanno altre città. Il 12 febbraio il gruppo replicherà I Menecmi di Plauto al teatro delle Colonne di Milano.
Bravissimi ragazzi! La Resistenza deve Resistere ed Esistere!!!! Rettoreeee? Cacc’ i sold!!!!