URBINO – Primarie del centrosinistra sempre più nel caos dopo la candidatura dei Verdi di Vittorio Sgarbi a sindaco di Urbino. Una sola cosa è chiara per ora: il Pd non starà a guardare mentre il suo alleato storico candida un esponente giudicato quanto mai “inopportuno”. Ma i Verdi rilanciano: “Se va via lui azzeriamo anche le candidature di Muci, Scaramucci, Londei e Sestili”. E Sel minaccia di restare fuori dalla coalizione se il critico d’arte dovesse essere il candidato sindaco. Così, dopo la riunione di ieri sera con Verdi e Socialisti, il Partito Democratico si è preso 48 ore di tempo per trovare una soluzione.
“Noi non ci permettiamo di giudicare le scelte del Pd e neanche loro devono fare lo stesso”, afferma Gianluca Carrabs dei Verdi. “I democratici hanno paura di perdere, temeno che nessuno voterà i loro candidati. Vorrebbero che noi scegliessimo un altro candidato. La nostra risposta però è stata netta. il Pd può scegliere di andare al voto e accettare il rischio di un fallimento, può fare le primarie interne tra i suoi quattro candidati e il nostro, oppure può proporre un altro nome. Solo in questo caso noi saremo pronti a rinunciare a Sgarbi”. Insomma, i Verdi non accettano veti e se devono cambiare il loro candidato anche il Pd deve fare lo stesso.
Le prossime 48 ore saranno decisive: il partito democratico si è preso infatti due giorni di tempo per decidere il da fare. Tra i candidati dem c’è chi proprio non vuole farsi da parte. Ieri, Federico Scaramucci aveva dichiarato in una lettera aperta: ” Servono delle primarie libere e aperte a tutti. Molti al nostro interno vorrebbero assecondare delle pulsioni suicide ed escludere a colpi di maggioranza avversari temibili. Non solo Sgarbi”.
Intanto, proprio Scaramucci, insieme agli altri tre pretendenti democratici è finito nel mirino dei Verdi: “Giorgio Londei, Maria Clara Muci, Piero Sestili e Federico Scaramucci sono dei candidati improponibili. Hanno già avuto esperienza amministrative, hanno fatto il loro tempo. Sgarbi, invece, propone un’idea di rilancio a livello nazionale e internazionale di questa città. Non ci interessa il suo passato, ma cosa può fare per far uscire Urbino dal declino. Se il Pd ha un problema, lo deve risolvere in casa sua”, continua Carrabs.
La candidatura del critico d’arte e personaggio televisivo non va giù neppure a Sel, che minaccia l’Aventino. “Se vince le primarie, noi non entreremo mai a far parte della coalizione del centrosinistra”, afferma Giovanni Torrisi, responsabile Sel Urbino. “Una sua vittoria allontanerebbe ancora di più il nostro partito da Pd e Verdi. E’ un candidato distante dal nostro posizionamento. Ha tutto un altro profilo che non condividiamo”.