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Comunali 2014, Sgarbi: “Muci? Non so chi sia. Mi candido ma niente simboli di partito”

di    -    Pubblicato il 17/03/2014                 
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vittorio sgarbiURBINO – Nel giorno dopo il ballottaggio del Pd cominciano a disegnarsi le alleanze e anche per i Verdi, che hanno deciso di puntare su Vittorio Sgarbi, si apre un nuovo scenario: la possibile alleanza con la lista civica “Adesso governiamoci” (appoggiata da Forza Italia e Ncd) di Maurizio Gambini. “Non è una lista di centrodestra – prova a specificare Sgarbi – Gambini viene dai Democratici di sinistra e ha fatto una lista civica. Per quello che mi riguarda, ho detto che qualunque alleanza con lui la faccio senza i simboli del centrodestra. Io non sono né verde, né di centrodestra, né di centrosinistra. Io sono Sgarbi, quindi chi vuole stare con me, sta con me. Io non mi alleo con nessuno”.

Com’è nato il progetto con Maurizio Gambini?

Lui è venuto a tutte le manifestazioni che ho fatto (io alle sue non sono mai andato) ed è da almeno quattro settimane che si parla di fare un’alleanza. L’unica condizione che ho posto è che non ci siano sigle di partito. Il Pd va per conto suo, ma non ci sono nemmeno Forza Italia o altre formule grottesche di movimenti che si definiscono di centrodestra. Quindi se è una lista civica l’elettore voterà per chi gli pare, ma non voterà per FI o altro. I Verdi sono in questo caso una lista di partito (che per altro a livello nazionale non esiste più) che ha un significato di ordine culturale e ambientale e che volendo si potrebbe chiamare anche “Articolo 9” come io dico da tempo, le categorie a me non interessano.

Quali sono le personalità che confluiranno in questa alleanza?

Questo bisogna chiederlo a loro. Per quanto riguarda me, i miei alleati si chiamano Petrini, Farinetti, Paolucci, Oliviero Toscani. Urbino è un nome nel mondo, il mondo conosce Urbino e magari qualcuno conosce il mio nome, ma di certo non conoscono i nomi dei candidati del centrosinistra, non sono niente. Io non sono interessato a fare una lista per un piccolo paesino delle Marche, evidentemente parlo di una dimensione diversa.

Lei dice di correre per vincere, mentre Gambini chiede le primarie per scegliere il candidato sindaco. Cosa ne pensa?

Non lo so, mi sembra che le primarie siano una cosa tipica della sinistra, infatti Gambini è di sinistra non è di centrodestra.

Si tirerebbe indietro in caso di primarie?

Non lo so, ne devo discutere con Gambini.

Gambini non vuole rinunciare a priori alla sua candidatura, in tal caso lei cosa farà?

Rinuncerà a posteriori, invece che a priori.

E se non rinunciasse?

Rinuncerò io. Se Gambini vuole fare il sindaco di Urbino lo faccia lui, io spero di non fare niente, farò il sindaco di Montefiore Conca.

Senza di lei i verdi entrerebbero in coalizione con lui?

Se non ci sono io i Verdi non entrano in coalizione con lui di sicuro.

Sceglierebbe di mantenere la lista con i Verdi e correre da solo?

Se può essere utile ai Verdi, posso fare una lista senza essere candidato a sindaco sostenendo loro. Una “lista Sgarbi” che appoggi i Verdi, questo lo posso fare. Si può arrivare anche alla conclusione di candidare Tempesta e fare una “lista Sgarbi” che lo sostenga. Il progetto dei Verdi nasce nel 2010 con il vicesindaco. Lui voleva che io mi candidassi alle primarie del Pd. Ma non mi hanno voluto perché il Pd è un partito fascista.

Sta valutando di candidarsi ad Asolo (provincia di Treviso, n.d.r.)?

No. Sono loro che valutano me, io non valuto niente. Vado a presentare il mio libro il 19 e vedrò cosa mi chiedono, che per altro è quello che mi hanno chiesto anche altre città come Pachino, Rosolini e Chianciano. Asolo è una delle città più belle d’Italia ed è la più importante insieme a Urbino tra quelle che meritano di essere indicate come luoghi dell’umanità, è un sito Unesco, per questo Asolo ha un’identità che merita attenzione.

Quando sceglierà in quale Comune correre?

Io non corro da nessuna parte, in realtà non ho molto interesse a fare il sindaco, potrei fare il Duca di Urbino, ma non il sindaco (ride, n.d.r.). Può anche darsi che mi candidi a Firenze alla fine. Comunque mi sembra ci sia ancora un po’ di tempo e sceglierò a seconda delle condizioni.

Al ballottaggio delle primarie Pd, ha vinto Muci. Urbino avrà il suo primo sindaco donna?

Escludo che possa vincere.

Le dispiace che non abbia vinto Londei?

Io non so neanche chi sia Londei. È stato il mio successore all’Accademia, gli ho parlato due volte, non me lo ricordo neanche. Non me ne frega niente di Londei.

E di Muci?

Non l’ho mai sentita nominare. La prima volta che ho sentito il suo nome è stato quando ho fatto le mie auto-primarie, ho visto che c’era una candidata donna e che si chiamava Muci. Mi pare abbastanza significativo che sia candidata a Urbino una persona di cui non si ha notizia. Sarà bravissima a livello locale, ma io che sono un uomo abbastanza curioso non sapevo che esistesse. Se poi Urbino deve avere un sindaco totalmente sconosciuto è un buon modo per nascondersi. Potrebbe anche chiamarsi Orbino d’ora in poi.

Pare che i verdi siano andati a votare per Muci. Qual è la loro strategia?

Della strategia complicata dei Verdi a Urbino non so niente. Da quando è stato sconfessato Tempesta credo che loro siano in una tempesta di diverse posizioni per cui possono anche fare operazioni strategiche a cui non sono interessato. Io voglio essere votato in quanto sono Sgarbi del resto non m’importa nulla. È chiaro che ho affinità da sempre con i verdi, ho fatto molte battaglie per difendere il paesaggio. Tutto quello che ho fatto è nello spirito originario dei Verdi. Se poi loro vogliono allearsi con Ingroia o con altri a me non interessa, non mi occupo delle questioni di partito. Il principio dei Verdi, che è al di sopra delle parti politiche, è quello di difendere le bellezze dell’Italia. Se fosse per me eviterei di candidarmi da qualunque parte, è troppo una bega di cortile, non mi interessa, mi annoia, però se dobbiamo fare una cosa che abbia un significato simbolico per l’Italia, sia Urbino, sia battere il Pd fascista, sia difendere la bellezza, queste cose richiedono il sacrificio di mettersi in mezzo a tutta questa roba. L’importante è non essere etichettato con le sigle dei partiti tradizionali.

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