URBINO - Maurizio Gambini, che si definisce “un uomo del fare nei panni del politico” è candidato sindaco della lista civica “Adesso governiamoci”. A gennaio, concordando l’ appoggio di Ncd, Fi e Lega, ha sorpreso molti urbinati, che lo ricordano come “uomo di sinistra”, fino al 2009 eletto come consigliere comunale nella maggioranza Pd. Arriva in ritardo e si scusa: “ Mi dispiace, ma tra il lavoro e la campagna elettorale non ho più un minuto libero”.
“Non sono un vero politico”. Maurizio Gambini nega di essere un professionista della politica. Precisa più volte di non essersene “mai occupato”, ma siede nel consiglio comunale della città ducale dal 1999. La prima volta è stato eletto con i Democratici di sinistra, arrivando quinto fra i suoi compagni di partito. Dieci anni dopo, alla fine del primo mandato di Corbucci, Gambini annuncia la sua candidatura a primo cittadino e il passaggio all’opposizione, da indipendente. Durissimo il comunicato ufficiale del Pd, che attribuì al suo ex dirigente “Ambizioni personali, volontà di destabilizzare il partito nel quale ha militato per incapacità di confrontarsi all’interno di un gruppo strutturato come quello del Pd urbinate’’. Gambini anche oggi ribadisce che i motivi della rottura con la formazione democratica non hanno riguardato le idee e i valori, ma il fatto “che qui a Urbino – precisa il candidato sindaco – oggi come 5 anni fa il Pd continua a governare per i suoi interessi, non quelli dei cittadini”.
Non risparmia critiche ai suoi ex compagni di partito: “Il sindaco uscente Corbucci non ha saputo vendere un prodotto già buono come la nostra città”. Ancora peggiore il giudizio sul favorito per le prossime elezioni, Giorgio Londei: “È il presidente della società locale dei trasporti da un decennio, ha fatto chiudere la ferrovia e la settimana scorsa ha chiesto di riaprirla per fare campagna elettorale”.
Gli incarichi. Gambini racconta delle battaglie condotte all’ opposizione, di Ca’ Lucio, “dell’occasione mancata del casello autostradale” e di avere ricoperto anche il ruolo di assessore della Comunità montana dell’Alto e medio Metauro. Ma continua a prendere le distanze dal professionismo della politica: “Nella mia lista civica ci saranno persone giovani, che lavorano, radicate sul territorio”. Sulle posizioni degli altri candidati dichiara “la città è pronta a rinnovarsi” e critica la formazione di così tante liste civiche. Chiede a Sgarbi di unirsi a lui e vede con fastidio “tutti questi personalismi dell’ultimo minuto”.
Tornando ancora sulle primarie del Pd, racconta: “L’alta affluenza, lo ripeto, è dovuta al voto degli elettori del centrodestra. Secondo me molti cittadini hanno fatto confusione con le amministrative. Mi hanno detto che al seggio di Montesoffio qualcuno ha chiesto dove fosse scritto il mio nome”.
Più articolato il suo giudizio sul panorama nazionale: “Per me la verità non sta da nessuna parte, non considero nessuno come mio nemico. I grillini mi sono simpatici, ma non mi piace il loro modo di operare , o meglio di criticare senza proporre”. Gambini apprezza Renzi “Spero che risolva i problemi di questo paese, mi sembra la nostra ultima possibilità”.
Dal podere all’impresa. Cinquantaquattro anni. Nato a Crocicchia, dalle parti della Sogesta, Maurizio Gambini non ha mai lasciato Urbino. ha abbandonato gli studi subito dopo la licenza media: “Ho sempre lavorato.Vengo da una famiglia di piccoli agricoltori. Ho 6 sorelle, un fratello e tanta pazienza”. Sulla famiglia non dà altre informazioni, dice di avere una compagna.
La creatura di cui si mostra più orgoglioso è Terra Bio , società cooperativa con sede a Schieti, che si occupa di produzione agricola e trasformazioni agroalimentari. Sul sito si leggono decine di società associate, presenti in tutto il centro Italia: “La nostra forza è la cooperazione. Vorrei far capire anche agli urbinati che dobbiamo puntare sul commercio delle nostre eccellenze agroalimentari. La mia impresa dimostra che può essere la strada futura per il successo di questo territorio. Esportiamo in tutta Europa, in particolare in Germania e in Francia”. Gambini, insieme al fratello, è titolare di un’impresa di trasporti. Ha un passato da dirigente sportivo: dal 2001 al 2011 è stato presidente dello Schieti calcio, ma non si definisce appassionato di sport: “I miei unici hobby sono il lavoro e la politica”.
Se diventassi sindaco. “Questa città è ancora basata sul terziario. Ma la strada, qui come nel resto d’Italia, è ridare dignità alle forze produttive di questa città: commercio, artigianato, agricoltura, giusto peso all’ impresa privata, non dimenticando, come è stato fatto negli ultimi anni, la lezione di Enrico Mattei”.