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Primarie Pd, i candidati danno il via ufficiale alla campagna. Senza dibattito

di , e    -    Pubblicato il 11/02/2014                 
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Dibattito primarie Pd Urbino

Dibattito primarie Pd Urbino

URBINO – Pura formalità. La conferenza stampa di stamattina organizzata al bar Basili, in piazza della Repubblica, dalla segreteria del Partito Democratico sembrava un’occasione di dibattito e incontro fra i candidati alle primarie e i cittadini, ma si è dimostrata soltanto un avvio ufficiale alla corsa per il candidato del Pd a sindaco di Urbino. Una formalità, appunto.

Era tutto pronto, i tavolini sistemati con l’acqua, i giornalisti con telecamere o penne e taccuini. I cartelli appoggiati con lo slogan “Sceglie la città”. Ma oggi la città ha avuto decisamente poco spazio.
Dopo una breve introduzione del segretario Pd Gianfranco Fedrigucci, i quattro candidati, Federico Scaramucci, Giorgio Londei, Maria Clara Muci e Piero Sestili, hanno firmato ufficialmente l’adesione al regolamento delle primarie e poi si sono spostati nella parte posteriore del bar per l’aperitivo, nella piazza del Collegio Raffaello.

Nessuna presentazione, nessun discorso. Nessuno dei quattro invitati sapeva poi il motivo della conferenza stampa e l”evento si è infatti concluso subito, tra il disappunto dei pochi cittadini rimasti e dei giornalisti presenti.

“Non avevamo mai ufficializzato l’inizio delle primarie e questa è stata l’occasione – ha spiegato Fedrigucci, organizzatore della conferenza- in realtà i candidati dovevano aspettare questo giorno prima di avviare la campagna, ma ormai hanno cominciato e oggi abbiamo solo rispettato il volere del Comitato di Garanzia del partito”.

Secondo quanto stabilito dalla direzione regionale del Pd, il regolamento per le primarie deve essere firmato e accettato da tutti i candidati e alla fine, dopo le polemiche iniziali, tutti sono stati d’accordo. Esso prevede che ogni cittadino membro di uno dei partiti e/o liste civiche della coalizione può presentare la candidatura, raccogliendo minimo 40 e massimo 300 firme di cittadini elettori. Nella domanda è necessario allegare, tra le altre cose, una ricevuta del versamento per la copertura delle spese organizzative e una garanzia del rispetto di tutte le regole finanziarie.

Le elezioni, previste per il 2 marzo, potrebbero prevedere un ballottaggio tra i due candidati più votati se nessuno ottenesse il 50% dei voti.

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