URBINO – Nei primi sei mesi del 2013 nella provincia di Pesaro Urbino 142 famiglie sono state sfrattate. È quanto emerge dal rapporto regionale del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil. In tutte le Marche le richieste di sfratto sono state oltre duemila, di queste quelle già eseguite sono state 446.
Secondo il Sunia la maggior parte degli sfratti sono dovuti a morosità incolpevole. “Abbiamo sollecitato il governo a prendere un provvedimento urgente. Il governo Letta aveva destinato 20 milioni di euro a sostegno di chi non riusce a pagare l’affitto, sono i cosiddetti morosi incolpevoli. Ma è un fondo limitato che non copre l’emergenza reale”, sostiene Giorgio Orazi, segretario provinciale del Sunia. In 5 anni nella nostra Regione ci sono state 200.000 sentenze di sfratto.
A Pesaro Urbino nel 2012 gli sfratti eseguiti dall’ufficiale giudiziario sono stati 164, 55 in meno rispetto al 2011. Nello stesso periodo le ingiunzioni di sfratto sono però aumentate: 44 in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 249 provvedimenti. Se si guarda l’andamento nell’intera Regione, si nota una leggera diminuzione degli sfratti esecutivi: nel 2012 sono stati 813 mentre nel 2011 846.
“Ogni anno 1.500 persone si rivolgono a noi. Non hanno più un lavoro e non sanno come pagare l’affitto. Noi mediamo tra le parti e cerchiamo un accordo. Non dimentichiamo neanche i proprietari che a volte perdono l’unica entrata che hanno” – continua Orazi.
Il segretario Sunia delle Marche, Stefano Falcionelli afferma: “Nella Regione ci sono 290 alloggi sfitti in attesa di essere restaurati. Vogliamo che vengano messi a disposizione delle persone più bisognose, quelle che sono in casa integrazione da mesi. Ieri durante il nostro congresso abbiamo chiesto al governo regionale di realizzare un piano straordinario per l’emergenza abitativa. Bisogna subito utilizzare i 9 milioni di euro a disposizione della Regione per la realizzazione o l’acquisto di alloggi da destinare a edilizia sovvenzionata”. Nelle Marche sono più di 8.000 le famiglie in lista d’attesa per l’assegnazione di una casa popolare. Tra queste solo 400 hanno ottenuto un alloggio.