URBINO – Pochi giorni dopo le primarie del Pd, la calma è solo apparente. Il ballottaggio tra Londei e Muci determinerà non solo il candidato del partito democratico, ma anche le possibili coalizioni nel centrosinistra. Se vincesse la Muci, probabile l’alleanza con Sel e socialisti; se vincesse Londei, Sel si allontanerebbe dalla coalizione che a quel punto potrebbe invece accogliere l’Udc. Queste sono le prime indiscrezioni, seppure non ancora ufficializzate da nessuna parte politica. L’unica ad aprire è proprio la Muci, che definisce quella con Sel “un’alleanza naturale”. I primi commenti significativi, quindi, si aspettano dalle due forze di sinistra che potrebbero entrare in coalizione col Pd: Sel e socialisti. Se Sandro Ambrogiani, segretario socialista di Urbino, non nega la possibilità di convergenze su uno dei due candidati vittoriosi al primo turno, lo stesso non si può dire per Sel: “Noi abbiamo vissuto queste primarie da osservatori esterni – spiega Giovanni Torrisi – non abbiamo dato né daremo per il ballottaggio alcuna indicazione di voto”. Ma gli interessi di Sel, seppure non dichiarati, sono diversi. Perché dal risultato dello scontro tra Londei e Muci dipenderà la formazione della coalizione di centrosinistra. Da Sel continuano a negare che la vittoria dell’uno o dell’altro candidato possa cambiare qualcosa, ma la realtà è ben diversa. Al primo turno tutti parlavano di un appoggio di Sinistra Ecologia e Libertà per Piero Sestili, anche in questo caso mai dichiarato. Al ballottaggio invece gli esponenti locali del partito guidato da Nichi Vendola sperano in una vittoria di Maria Clara Muci. I motivi sono diversi: più volte nel partito si è parlato dell’importanza di avere una donna al governo, e lo dimostra anche il fatto che Sel ha eletto una sua deputata proprio in questo territorio (Lara Ricciatti). Dal punto di vista politico, senza dubbio, le idee della Muci sono più vicine a Sel di quanto non siano quelle di Londei: l’ex sindaco, infatti, potrebbe aprire a un’alleanza con l’Udc, che escluderebbe Sel dalla coalizione. Altro punto a favore della Muci è il suo orientamento all’interno del Partito democratico. La Muci ha più volte dichiarato di aver votato Civati alle primarie di dicembre, certamente il candidato più vicino a Sel, come dimostrano anche gli ultimi sviluppi della politica nazionale. E una conferma arriva anche dalla stessa candidata del Pd: “Non ho ancora preso contatti diretti con Sel ma sono aperta a una coalizione con Sel – dice la Muci – i nostri programmi sono vicini e mi fa molto piacere sapere che potrebbe esserci un interessamento da parte loro”. Alla mancata presa di posizione di Sel fa da contraltare la decisione dei socialisti: “Una decisione verrà presa solo dopo l’esito finale delle primarie – spiega Sandro Ambrogiani – per il momento non ci sono veti sui candidati, delle convergenze ci potranno essere”. Il segretario socialista della sezione locale non nega i primi contatti con i candidati per valutare proposte condivise nel programma: “Al primo turno i membri del partito sono andati a votare liberamente, lo abbiamo deciso dopo una riflessione interna al partito – continua il segretario – comunque in molti dicono che l’elettorato che ha partecipato non era tutto del centro-sinistra”. Intanto, anche le altre forze politiche non stanno a guardare. Tutti sono d’accordo su due punti: primo, il risultato di domenica non cambia nulla per gli schieramenti avversi al Pd. Secondo: alle primarie dem non hanno partecipato solo elettori di centrosinistra. GAMBINI: ALLE PRIMARIE I NOSTRI ELETTORI HANNO VOTATO PER LONDEI E MUCI Gli altri candidati alla poltrona di sindaco sono molto più freddi nel commentare quanto avvenuto finora. Per Gualtiero De Santi, “l’esito del primo turno non cambia nulla, così come non lo cambierà quello del secondo”. Il professore universitario, candidato sindaco con una sua lista civica, è da sempre vicino a posizioni di sinistra radicale e si dice “molto contrario alla linea politica del Pd”. Il risultato del primo turno di primarie non l’ha soddisfatto: “Avremmo preferito che vincesse Sestili, che è una persona degna e di cultura, se avesse passato il primo turno magari avrei pensato a votarlo al ballottaggio, ma ora sicuramente non sosterremo nessuno”, spiega De Santi. Ancora più perplesso è Piero Demitri, anche lui a capo di una lista civica: “Mi sembra incredibile che questi personaggi vengano ancora premiati con tanti voti, sono il contrario di qualcosa di nuovo. Sestili e Scaramucci sarebbero stati meglio, ma non basta”. Per Demitri, quindi, il risultato di domenica non cambia nulla, ma conferma il motivo per cui la sua lista andrà da sola alle elezioni. Amaro è anche il commento di Maria Francesca Crespini, altra candidata alla poltrona di sindaco: “Il voto di domenica ha dimostrato una grande paura del cambiamento e della novità a Urbino, gli urbinati vogliono mantenere la loro attuale situazione, cercano l’usato sicuro invece che nuovi amministratori competenti.” Anche secondo la Crespini “sono andate a votare molte persone che non sosterranno il Pd alle elezioni di maggio”. Infine, critiche sono arrivate anche dai Verdi e dal loro candidato sindaco Vittorio Sgarbi, che ha definito il Pd “totalitario e fascista”. Disinteresse per le primarie anche dal Movimento 5 Stelle che, in attesa della presentazione del suo candidato prevista sabato, considera il risultato di domenica a suo favore: “Londei e Muci rappresentano le passate amministrazioni, sarà più facile confrontarsi con loro”.