URBINO – Servono i 2000 voti. E vanno benissimo anche quelli del centrodestra perché “significa che credono nel nostro progetto”. Giorgio Londei lo dice chiaramente ai sostenitori più vicini, riuniti all’hotel Tortorina per la prima analisi del voto dopo le primarie del Pd di domenica scorsa.
C’è clima di ottimismo e pacche sulle spalle tra gli attivisti del comitato dopo il successo di “Urbino capoluogo” che ha portato il candidato Londei al turno di ballottaggio contro Maria Clara Muci: “Il risultato di domenica – ha detto l’ex senatore – ha legittimato il nostro progetto, abbiamo vinto in otto seggi su dieci e il risultato è stato buono anche nel centro storico. Chi chiedeva solo il rinnovamento è arrivato dopo di noi: la gente ha capito il nostro messaggio e premiato la nostra idea di cambiare la classe dirigente con giovani e meno giovani”.
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Alla conta dei voti ne mancherebbero circa 600 per mettere al sicuro la vittoria al secondo turno: “Il cammino sarà lungo – dice Londei – puntiamo a superare il 16 marzo perché il 25 maggio (quando si eleggerà il sindaco ndr) dobbiamo fare un buon risultato: con questa situazione ingarbugliata e l’alto numero di candidati si andrà di sicuro al ballottaggio”.
La saletta che ospita l’incontro è piena, ci sono tutti quelli che domenica hanno lavorato per portare ai seggi sostenitori del partito, ma soprattutto di Londei stesso: “Per me è un vanto il fatto che la gente voti per me – dice Londei – vuol dire che credono nel nostro progetto e non votano per inerzia di partito”. I riferimento è anche a chi, senza credere nel Pd, è andato a votarlo il 3 marzo. E qualche elettore di centrodestra c’è anche in sala, lo dichiara serenamente e racconta di aver portato al voto altri cittadini che non si sentono rappresentati da altri candidati che non siano proprio Londei.
Con gli altri candidati sconfitti alle primarie “dobbiamo mantenere piena armonia – chiarisce – siamo tutti del Pd e non dobbiamo negare il dialogo con nessuno”. Non esclude quindi aperture ai candidati esclusi dal turno di ballottaggio, Sestili e Scaramucci, ma soprattutto invita gli attivisti del comitato a evitare “inutili tensioni parlando male degli avversari politici: i buoni risultati che riusciremo a portare ci rendono responsabili della tenuta politica del partito e della coalizione”.
“Siamo il comitato elettorale più grande” dice Londei che promette di far vivere ‘Urbino capoluogo’ anche dopo le elezioni, comunque vadano: “Nessuna contrapposizione con il partito ma porte aperte a tutti, anche quelli di altri partiti”.
Le richieste della base riportano ai temi più concreti della campagna elettorale: difesa dell’ospedale, più cura al cimitero di Urbino e delle frazioni. Londei annuisce e rilancia con la sua battaglia sulla chiusura della discarica di Ca’ Lucio, forte del risultato nel seggio di Montesoffio: “Siamo stati i più chiari sull’argomento: se la Provincia ci vuole costringere a stare 50 anni con la discarica, io da sindaco ho il dovere di ribellarmi”.
Londei strappa applausi quando richiama il diritto dei residenti del centro storico al riposo serale “senza dimenticare il benessere dei turisti che devono poter convivere con il divertimento dei più giovani. Negli anni ‘60 questa città sapeva divertirsi e non mancavano i locali dove si ballava fino all’alba, soprattutto fuori dal centro storico”.
Dopo l’incontro del 4 marzo con il sindaco Corbucci, è stata fissata all’8 maggio la data di apertura della struttura di porta Santa Lucia: “In dieci piani ci sarà quasi un’altra città ricca di servizi, la rinascita economica e turistica di Urbino deve passare anche da questa occasione – insiste Londei – deve cambiare la mentalità di chi ha attività e locali nel centro storico: chi ha attività e locali in affitto nel centro storico deve adeguarsi anche alle richieste del mercato, non ci si può arroccare su richieste economiche oggi esagerate”.
“Sento questa avventura più bella e appassionata della mia prima esperienza – conclude – proseguiremo parlando famglia per famiglia, basta con le assemblee: il 14 marzo chiuderemo la nostra campagna mostrando innanzitutto le facce e le proposte di ogni età che fanno la forza del nostro progetto”.