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Sgarbi: “Urbino come Oxford: sarò un nuovo Carlo Bo”

di    -    Pubblicato il 14/03/2014                 
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URBINO – Eccentrico, poliedrico e sempre fuori dalle righe. E’ Vittorio Sgarbi, il critico d’arte, presentatore tv e uomo politico che nel bene e nel male riesce sempre a far parlare di sé. La sua candidatura a sindaco di Urbino con i Verdi ha provocato un vero terremoto politico. E d’altronde Sgarbi il mestiere di primo cittadino lo conosce bene: la prima volta che prova a ricoprire questo ruolo è nel 1990, quando con il Pci si candida a sindaco di Pesaro. Non ci riesce ma ci riprova due anni dopo e questa volta viene eletto a San Severino Marche con il partito socialista. Nel 2008 guida il comune di Salemi sostenuto da Udc e dalla Nuova Dc. La giunta viene, però, sciolta nel 2012 per infiltrazioni mafiose. Difficile definire la sua militanza politica: eletto deputato con Forza Italia, ha avuto collaborazioni con il partito liberale, con l’Msi e con  la Dc. Oggi, non ha dubbi: “Urbino grazie a me risorgerà”.

La resistenza secondo Sgarbi. All’una di notte di ritorno da una delle tante trasmissioni televisive in cui è ospite, ci racconta come è nata la sua candidatura: “Me l’ha proposta il vicesindaco Tempesta. Avevo accettato a condizione di partecipare alle primarie del centrosinistra, ma una parte del Pd ha voluto escludermi. Sono dei fascisti. Hanno paura: è gente il cui nome non è mai uscito dalle mura di Urbino. Io non so neanche chi sia Corbucci”, afferma. Con Vittorio Sgarbi nulla però è certo e la sua candidatura è ancora in forse.“Mi candido soltanto se tutte le altre liste stanno con me. Altrimenti non sono interessato a dare una testimonianza per dimostrare che ho un qualche consenso. Il Pd deve essere cacciato da una forza di resistenza formato da componenti diversissime, esattamente come è avvenuto durante il fascismo”.

Dare un altro volto alla città. Un rapporto di lunga data quello tra Sgarbi e la città ducale: “La prima volta che l’ho visitata è stato 45 anni fa. Poi per dieci anni sono stato il presidente dell’Accademia, nessun altro è durato più a lungo. Urbino non ha la consapevolezza di quello che è. Gli studenti devono essere orgogliosi di studiare qui come lo sarebbero di farlo ad Oxford o alla Normale di Pisa”. Ma prima di tutto secondo Sgarbi bisognerebbe migliorare i collegamenti stradali: “Questa città è isolata. Ci sono delle orrende rotatorie tra Pesaro e Urbino che hanno allungato ancora di più la distanza. Sono 18 in tutto, fatte da dei maniaci sessuali. Una immondezza schifosa”.

Guai a nominare scale mobili o ascensori davanti al candidato dei Verdi: “Mi fa schifo solo la parola. Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo”. Sulla discarica di Ca’ Lucio non ha dubbi: “Va chiusa immediatamente e i rifiuti scaricati sulle teste di merda che l’hanno voluta lì”. Mentre sul famigerato giovedì sera afferma: “Chi si vuole divertire lo faccia fuori dal centro di Urbino. Bisognerebbe creare una specie di luna-park per questi ragazzi. Oppure un campus dove possono stare per conto loro senza sporcare la città”.

Se diventassi sindaco. “La prima cosa che farei sarebbe organizzare una grande mostra su Piero della Francesca. Bisogna riportare il suo dipinto nella chiesa di San Bernardino”, dice Sgarbi che di arte se ne intende. Laureato in filosofia con specializzazione in storia dell’arte all’Università di Bologna. È tutt’ora funzionario alla Soprintendenza ai beni artistici e storici di Venezia.“Io farò sapere al mondo cos’è Urbino. Un urbinate non potrebbe scegliere candidato migliore di me”.

Sgarbi ne è sicuro: sarà un nuovo Carlo Bo: “Una volta perché era così grande l’università di Urbino? Perché c’era Carlo Bo come rettore. Era un uomo di cultura con una personalità straordinaria. Se io diventassi sindaco accadrebbe lo stesso. Si parla di Urbino in questi giorni in tutta Italia perché sono candidato io. Se non lo facessi, Urbino passerebbe come una piccola città in cui c’è il solito sindaco del Pd. Io la toglierò al centrosinistra”.

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5 commenti to “Sgarbi: “Urbino come Oxford: sarò un nuovo Carlo Bo””

  1. matteo pascoletti scrive:

    “Mi sfugge il nesso tra “Eccentrico, poliedrico e sempre fuori dalle righe” e:

    Guai a nominare scale mobili o ascensori davanti al candidato dei Verdi: “Mi fa schifo solo la parola. Una città civile non ha né ascensori né scale mobili. Solo quelle abitate da nani, zoppi e handicappati hanno le scale mobili. Se le devono mettere nel culo”.

    Non so, a me vengono in mente altre aggettivazioni, e sì che sono alto 1 metro e settantacinque e ho le gambe che mi funzionano bene.

  2. Maria Moretti scrive:

    mi sto ancora domandando, dopo ore, perché mai un organo di stampa dovrebbe pubblicare una cosa del genere senza dissociarsene PESANTEMENTE, senza dire “ci vergogniamo di una simile sparata, come uomini, come pensatori, come votanti e come gente di lettere” . mi sto ancora domandando perché non sia arrivata l’espulsione dalle liste del Dott. Sgarbi…ho un sacco di domande e nessuna risposta. perché l’unica che mi viene in mente è che preferiate “non fare politica” , fare “sensazionalismo” pur di non perdere un click o una copia acquistata, in barba alla correttezza e all’umanità che dovrebbero guidarvi. e non sono ancora pronta ad ammettere una cosa del genere. quanto ai Verdi, rimango in attesa…

  3. mauro bigiol scrive:

    ma perchè continuate a dargli modo di sparlare basta Sgarbi basta.Sara’ anche un grande conoscitore d’arte ma umanamente è un [attributo eliminato perché in contrasto con le linee guida dei commenti sul Ducato]

  4. Paolo Popof scrive:

    Che Sgarbi diventi nano è quasi impossibile, zoppo e handicappato si, è un ruolo a cui tutti siamo candidati. Ma dove stai finendo se un energumeno qualsiasi può permettersi di far soldi sfruttando la propria intolleranza al mondo?

  5. Giacomo Zama scrive:

    Gentile signora Maria Gabriella Lanza, quando afferma con una certa faciloneria che il sgnor “vabbè” sgarbi riesce a far parlare “nel bene e nel male” di sè non crede che dovrebbe dissociarsi lei da ciò che scrive dal momento che è piuttosto evidente che le parole riportate e dette dal personaggio sono “nel male”. Dispiace, una volta di più, constatare che per scrivere articoli come il suo non sia necessario un controllo… personale e più intimo. Con stima decisamente alterata. Giacomo Zama.
    p.s.
    Ho già inviato una personale protesta al suo foglio, al vicesindaco e al gruppo dei verdi, tutti ignari, non esiste altra spiegazione, del curriculum del personaggio in questione. A scanso di suoi facili equivoci, il curriculum al quale mi riferisco è quello morale.