PESARO – I nostri assistiti sono estranei ai fatti: a dirlo sono i difensori di Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, oggi in aula per il processo sul caso dell’avvocatessa di Urbino sfregiata con l’acido. Secondo l’avvocato di Talaban, il suo assistito non sarebbe mai entrato nell’abitazione di Lucia Annibali. “ Non conosceva Luca Varani (imputato nel processo n.d.r.)”, ha spiegato l’avvocato.
Il fotogramma del 16 aprile 2013 che ritrae Talaban sotto casa della Annibali, secondo il legale Gianluca Sposito, non può essere considerato come prova di un appostamento per l’agguato. L’avvocato ha inoltre sostenuto che la fuga di Talaban nei giorni successivi all’aggressione era motivata dalla paura e non dalla colpevolezza: la Polizia aveva trovato delle tracce di acido sulla sua auto e lui, temendo di essere coinvolto nelle indagini, sarebbe scappato.
Anche l’avvocato dell’altro albanese imputato, Altistin Precetaj, ha sostenuto che l’uomo non conosceva Luca Varani: glielo aveva presentato un amico ma non lo aveva visto più rivisto. L’estraneità ai fatti di Precetaj, secondo il legale, sarebbe dimostrata anche dalla differenza tra la dimensione delle orme trovate in casa della Annibali e il numero di scarpa calzata da Precetaj.