Istituto per la Formazione
al Giornalismo di Urbino

i corsi - la sede - contatti
gli allievi - i docenti - l'istituto

Carni bovine con etichetta bianca al Conad Piansevero: la tracciabilità c’è ma non si vede

di    -    Pubblicato il 26/03/2014                 
Tag: , ,
Cartello esplicativo dei lotti di provenienza delle carni

Cartello esplicativo sulla provenienza delle carni

URBINO – Etichette bianche sulle confezioni di carni bovine. Alcuni consumatori hanno segnalato che ieri nel punto vendita del Conad Piansevero la carne confezionata non riportava tutte le informazioni obbligatorie per legge. Se la “fettina” veniva presa al banco l’etichetta rilasciata dal macellaio specificava tutto, se si prendeva una confezione già incartata dal banco in alcuni casi i dati mancavano. Com’è possibile? Siamo andati a verificare che la tracciabilità delle carni bovine fosse in regola con le norme comunitarie che impongono di specificare sulle etichette il luogo di nascita, di allevamento e di macellazione dell’animale.

“Le norme sulla tracciabilità delle carni bovine sono in vigore dal 2000  – spiega Giorgio Apostoli, responsabile del servizio zootecnia della Coldiretti – e specificano che nelle etichette ci deve essere tutto, non ci possono neanche essere dei codici sostitutivi. Per ora questa norma vale per le sole carni bovine ma dal primo aprile 2015 verrà estesa anche alle carni caprine, suine, ovine e volatili”.

carni-piansevero10

La confezione di carne con l’etichetta incompleta

Ieri però al Piansevero, si è verificata un’anomalia. “La cosa più probabile è che si sia trattato di un errore umano – spiega Luca Santi responsabile del reparto macelleria del Conad Sasso – le carni ci arrivano direttamente dalla Conad centrale e, in base a dei codici che noi inseriamo manualmente, sull’etichetta compaiono tracciabilità, luogo di provenienza e quant’altro. Se si sbaglia ad inserire quel codice la tracciabilità può andare persa e non comparire sulle etichette. Ma noi ce l’abbiamo ed è verificabile in ogni momento”. Quindi si tratta di un errore banale, che però comporta un disagio per i consumatori: ci si trova a mangiare carne che non riporta le informazioni sull’etichetta.

“Per ovviare a questo genere di problemi esponiamo sempre un cartello generale tramite cui si può risalire alla provenienza delle carni lavorate in ogni punto vendita. Lì vengono specificati i lotti ogni volta che arriva un nuovo pezzo di carne”, conclude Santi.

Sullo stesso argomento:

I commenti sono chiusi