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Dirss, il Comune di Urbino lo sfratta e gli sequestra anche la macchina: “Non so più dove dormire”

di    -    Pubblicato il 7/04/2014                 
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foto(1)URBINO –  Fino a tre anni fa aveva un lavoro, una casa e una vita dignitosa. Ora gli hanno tolto tutto e pochi giorni fa la polizia locale gli ha sequestrato anche la macchina, l’unico ‘tetto’ che aveva, sotto il quale dormire. Dirss Baddis, 45 anni,  è italo-marocchino: un doppio passaporto conquistato dopo anni di  lavoro . “Io ho giurato quando sono diventato italiano – dice – e ho mantenuto le promesse.  Non ho mai fatto del male a nessuno e ho lavorato onestamente. Ma l’Italia non ha fatto lo stesso con me”.

Dirss Baddis è arrivato in Italia sedici anni fa e, uscito dall’ aeroporto, ha preso un treno che non sapeva dove portasse. Alla fine è arrivato a Brindisi dov’è stato per tre anni “ma lì il lavoro era in nero, così un giorno ho deciso di venire qui”. Per dieci anni tutto è sembrato andare per il meglio. Un lavoro onesto, una casa in affitto e dei risparmi. Poi il tracollo. La ditta di Pesaro per cui ha lavorato per un decennio ha ridotto il personale,  lui ha perso il posto e in poco tempo è arrivato anche lo sfratto.

“Tre anni fa – scrive in una lettera aperta su Facebook –  il palazzo in cui vivevo è stato sequestrato ed è passato al comune, io non sono riuscito a pagare l’affitto per alcuni mesi.  Sono stato sfrattato dal mio appartamento dopo un solo preavviso in cui non era indicata una data precisa. Il Comune e il sindaco mi hanno promesso aiuto, ma un bel giorno ho trovato la porta chiusa, con la serratura cambiata, senza neanche la possibilità di raccogliere le mie cose”.

Fino a qualche giorno fa poteva contare su un ultimo mezzo di sussistenza, la sua macchina, fino quando la polizia locale l’ha requisita perché senza assicurazione. “Come faccio a pagare l’assicurazione, se non ho i soldi neanche per l’affitto?” si chiede Baddis. La macchina negli ultimi due anni non era stata più usata e da mezzo di trasporto era diventata un tetto per ripararsi quando non riusciva a trovare un posto dove stare. “Ho tagliato i fili della batteria  – dice – proprio per evitare che potesse succedere qualcosa”. Oltre al sequestro del mezzo dovrà pagare anche un multa da 800 euro più i costi del deposito che aumenta di giorno in giorno e 600 euro per l’assicurazione degli ultimi sei mesi. Una somma che senza lavoro e ormai senza risparmi è difficile da racimolare.

“L’ho comprata alcuni anni fa e ancora devo finire di pagare il mutuo”. È fiero di parlare dell’Alfa 146 comprata a rate dopo anni di lavoro, ma ora chiusa in un deposito in attesa di essere distrutta. “Ho provato a rivenderla, ma nessuno l’ha voluta. Il problema è che quella macchina per me non è solo un rifugio, ma anche una speranza: senza una macchina è impossibile trovare lavoro!”.

Dopo 13 anni vissuti a Urbino ora Dirss si trova costretto ad andarsene per cercare fortuna da un’altra parte. Ma è una decisione difficile: “Prima amavo l’Italia e odiavo il Marocco e non avrei mai pensato di rimpiangerlo. Ma dopo tutti questi anni d’assenza sarei uno straniero a casa mia. E so che l’Italia mi mancherebbe. Ma adesso appena potrò me ne andrò, magari in Svizzera”.

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