URBINO – Dal 1973 porta ancora con sé il ricordo di quegli anni all’Accademia delle belle arti, con il gruppo di amici con i quali studiava e lavorava fianco a fianco, nello stesso stanzino, e organizzava le prime mostre a Milano, Bologna, Rimini. Quegli anni passati per le vie di Urbino, circondati da arte e bellezza, in una città che è “un territorio conosciuto che anche dopo 40 anni per me resta sempre lo stesso”. Questi sono i ricordi che alimentano e accompagnano Giovanni Lombardini, ex studente all’Accademia e artista, nella sua mostra Gli Iniziali, al Palazzo Ducale per la prima volta.
L’inaugurazione sarà mercoledì 9 aprile alle 18.00, alla Sala del Castellare, e l’esposizione sarà aperta tutti i giorni fino al 27 aprile, a ingresso libero.
“Conosco il rettore Stefano Pivato, studiavamo insieme, e dopo tanto tempo abbiamo deciso organizzare questa mostra – afferma Lombardini – e di mettere anche le prime opere, tra cui Scarpe con erba, che è stato scelto come primo manifesto dell’Accademia, nata da un paio d’anni prima”.
La mostra si divide in due sezioni: le opere storiche, dal 1971 al 1973, e una sezione contemporanea di lavori svolti dal 2005 al 2013, tra i quali le collezioni Pietre preziose, Scie, Rime, Inventari, giochi di luce, riflessi e colori che nascono da colature su formica e superfici laccate. “Tra i primi e gli ultimi lavori sembra che ci siano delle differenze- continua l’artista – in realtà è un proseguimento, è il senso delle esperienze che evolve e si trasforma, attraverso l’uso di materiali diversi”.
Di Urbino, afferma Lombardini, “ho dei bellissimi ricordi, è bello tornare e rivedere i vecchi amici. Stare insieme era la cosa più bella. E poi senza l’Accademia non avrei mai fatto l’artista”.
L’ultima esposizione dell’autore si è conclusa pochi giorni fa negli Stati Uniti, al Southwest Minnesota State University Art Museum: “Ho avuto la fortuna di conoscere il direttore artistico del Museum, Edward Ewans, e dopo avergli mostrato i miei lavori mi ha mandato una mail di apprezzamento, soprattutto per la tecnica. Sono rimasto molto sorpreso e la mostra ha avuto molti consenti. Probabilmente ne farò altre due, sempre negli Stati Uniti, ma ancora non so le date precise”.