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I baristi di Urbino approvano l’ordinanza anti-alcol, ma le vendite calano del 10%

di e    -    Pubblicato il 28/01/2015                 
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10947860_10202376606495696_1872955331_n (1)URBINO – Fa discutere, tra i gestori dei bar di Urbino, l’ordinanza comunale che vieta il  trasporto di alcolici nel centro dalle 20.30 alle 7 e ne impone il consumo solamente entro tre metri dal locale. Gli esercizi che più hanno risentito economicamente del nuovo regolamento sono i bar del centro che parlano di un calo che si assesta intorno al 10%. Nessuna flessione, invece, per il Conad di via Raffaello.

I dati. Caffè del Sole, Bar Zanetti, Caffè Basili e Caffè degli Archi  accusano tutti una importante flessione nell’ultimo periodo, ma non tutti  imputano tale perdita all’ordinanza. “Gli introiti sono calati – afferma  Valentino, il gestore del Caffè Basili -,  l’ordinanza ha inciso parecchio ma è una situazione che va avanti dagli ultimi anni. Credo che buona parte della causa sia la situazione di crisi generale che sta vivendo l’Italia”.

Più duro, invece, Giorgio del Caffè degli Archi: “L’ordinanza era necessaria per motivi di ordine pubblico e di pulizia ma dovrebbe essere più flessibile e meno restrittiva. In percentuale sono lievemente aumentati i clienti che consumano dentro il locale ma, in compenso, sono drasticamente calati coloro che acquistano e portano via gli alcolici. Io sono favorevole al trasporto se le bottiglie sono chiuse”. Positivo il parere di Mimmo, uno dei gestori del Caffè del Sole: “Sono molto felice dell’ordinanza, è efficace contro il degrado cittadino anche se tocca gli incassi. Attenzione però a non cancellare determinati fenomeni come il giovedì universitario, che fa guadagnare tanti commercianti. Giusto regolare ma con cautela”.

Si salva solo la grande distribuzione. Non sembra invece aver patito alcuna conseguenza il Conad City di via Raffaello Sanzio, in cui il livello degli incassi è rimasto più o meno lo stesso. “I consumi non hanno avuti grossi cali – afferma Alvino, responsabile del market -, noi chiudiamo alle 20 e le persone vengono comunque a comprare gli alcolici per poi portarli a casa”.

Un atto di civiltà. Tutti i commercianti hanno comunque accolto l’ordinanza come un atto di civiltà. “Finalmente la città è più pulita – dice Romina del Caffè del Sole -, prima dell’ordinanza camminavamo per le strade del centro tra cocci di vetro, vomito ed escrementi. È necessario che tutti si riabituino al senso civico”. Un parere condiviso anche da altri gestori del centro storico.

Il sindaco. “Penso che i cittadini abbiano risposto positivamente all’ordinanza, anche oltre le aspettative” ha dichiarato al Ducato il sindaco Maurizio Gambini a margine della manifestazione organizzata al Collegio Raffaello in occasione del Giorno della Memoria. “Alcuni fenomeni si sono arginati abbastanza significativamente e questo è solo l’inizio”. Sulle possibili ricadute economiche ha dichiarato: “Sicuramente l’ordinanza modifica il commercio nella città, ma in questo modo abbiamo arginato il problema di avere il 70% dei giovani che compravano alcolici nei supermercati e consumavano nei locali pubblici. Per gli esercenti questo è un periodo di prova, se non riescono a controllare certi fenomeni all’interno dei locali che gestiscono non escludo ulteriori provvedimenti, fino ad arrivare alla chiusura forzata dell’esercizio”.

Possibili alternative. “Sarebbe importante che il comune impegnasse i ragazzi in attività ricreative come cineforum o eventi musicali – suggerisce Riccardo, gestore del Bar del Teatro – in questo modo possono divertirsi senza stare in giro. A Urbino manca questo tipo di attività, i giovani sono quasi obbligati a vagabondare per il centro”. Secondo i gestori della pizzeria Il Buco, in via Cesare Battisti, servirebbero “più controlli notturni da parte dei vigili per evitare situazioni imbarazzanti o spiacevoli. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di mettere più bidoni per le strade per evitare che si buttino i rifiuti per terra”.

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