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Cala la disoccupazione anche nella provincia di Pesaro-Urbino

di    -    Pubblicato il 3/03/2015                 
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URBINO – Secondo i dati provinciali sulla disoccupazione pubblicati dall’Istat, la provincia di Pesaro-Urbino è quella col tasso di disoccupazione più basso della regione Marche dopo Macerata. Il dato di Pesaro-Urbino passa infatti dal 10% del 2013 al 9,5% del 2014. Maglia nera della regione Marche risulta invece la provincia di Ascoli Piceno, in cui la disoccupazione si attesta all’11,9%, dato appena sotto la media nazionale.

La Cgil Marche sottolinea come il tasso di disoccupazione nelle Marche sarà anche sceso dal 12,3% al 10,1%, in evidente controtendenza rispetto al resto del Paese (dove lo stesso dato passa dal 12,6% del 2013 al 13,3%), ma non è un segnale sufficiente a giustificare facili entusiasmi: “E’ un dato Istat, quindi è incontrovertibile. Ma a essere passato sotto silenzio è il dato degli scoraggiati: in un solo anno in almeno 3.000 lavoratori hanno smesso addirittura di cercarlo, un lavoro”.

Il riferimento è ai 24.000 posti di lavoro in più risultanti dai dati Istat così come rielaborati da Cna Marche e Confartigianato, che non terrebbero in giusta considerazione quasi 3.000 lavoratori  che sono usciti dal mercato del lavoro perché un’occupazione nemmeno la cercano più, stanchi di vedersi respingere le offerte di lavoro e così uscendo dagli elenchi dei disoccupati: “Sono quasi sempre donne, è un dato che deve far riflettere”. Il sindacato fa inoltre presente che “bisogna guardare alla qualità del lavoro che si produce”.

Il presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi pone l’accento, invece, sul “segnale finalmente positivo che arriva dai dati Istat sull’andamento del mercato del lavoro nella nostra regione”. La crescita degli occupati (+9.600 unità, pari all’1,6% rispetto alla media 2013) con il conseguente incremento di 1,3 punti percentuali del tasso di occupazione (dal 61,1% del 2013 al 62,4%) rafforzano, per l’associazione degli industriali delle Marche, un “quadro congiunturale di moderato miglioramento, che inverte la tendenza negativa osservata nei mesi centrali del 2014”. “Fondamentale sarà accompagnare questi primi timidi segnali positivi con azioni mirate alla conservazione e rilancio dell’industria manifatturiera, che è il motore trainante del sistema economico italiano e marchigiano”.

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