URBINO – Dal telegiornale alla social tv. Così cambia il modo di rapportarsi degli italiani con la televisione che resta comunque lo strumento più utilizzato per informarsi. In mano agli spettatori, però, si è acceso un altro schermo: quello di uno smartphone. Tra serie tv e talk show, invece, i giovani preferiscono le prime per la loro trama più complessa. Lella Mazzoli, direttrice del dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Università di Urbino, ha presentato i risultati della ricerca Informazione e serialità dell’osservatorio News-Italia, presentati durante l’inaugurazione della terza edizione del Festival del giornalismo culturale. Lo studio condotto su un campione di oltre 5.000 persone, descrive il modo in cui sta cambiando il panorama mediale italiano. Cioè attraverso quale mezzo gli italiani si informano e si forma l’opinione pubblica.
Tv sempre prima, poi il web. Resta ancora la televisione il mezzo con cui gli italiani si informano maggiormente (88%). L’informazione oggi, però, è sempre più veicolata dalla rete. È il web il vero padrone di questi anni e lo dimostra con un’ascesa vertiginosa nei media preferiti dagli italiani per informarsi: dall’ultima posizione nel 2011 (51 per cento) oggi si attesta in seconda (71 per cento). Le fonti del web più utilizzate per informarsi rimangono i siti internet dei quotidiani e i portali che aggregano notizie provenienti da diverse fonti, come libero.it e yahoo.com. Radio e all-news si scambiano i ruoli: se nel 2011 la prima veniva utilizzata dal 57 per cento delle persone e la seconda dal 53, oggi solo il 51 per cento ascolta i Gr mentre il 58 i canali all-news. Chi invece sta soffrendo di un calo vertiginoso è la carta stampata passata dalla seconda posizione (63 per cento) all’ultima, scendendo sotto il 50 per cento.
La social tv. Se l’ascesa del web era preventivabile, quello che era meno prevedibile è il modo in cui la rete sta modificando l’approccio del cittadino verso la televisione. Il 54 per cento degli italiani, infatti, durante la visione di un programma tv, utilizza un uno smartphone per diversi scopi . Un dato che si impenna fino all’89 per cento se si prende in considerazione i giovani dai 18 ai 29 anni. Ci sono i “distratti”, ovvero quelli che utilizzano supporti mobili durante la pubblicità (35 per cento del totale, 77 per cento tra i giovani); i multitasking, quelli che ricercano informazioni sul programma che stanno guardando (28 per cento degli italiani, 70 per cento tra i giovani) e diffidenti, cioè chi fa fact checking: controlla se dall’altra parte del ‘tubo catodico’ stanno dicendo la verità (29 per cento degli italiani, 69 per cento dei giovani). “Internet molto presto supererà la televisione – commenta Lella Mazzoli, direttrice della ricerca – anzi, a mio parere l’ha già fatto, ma questo non comporta una morte della televisione, che è ancora viva. L’unica cosa morta è lo strumento televisore. I due mezzi possono convivere e la crescita di internet non andrà a discapito della tv, che continuerà a sopravvivere, grazie anche agli strumenti mobile, i second screen”.
Serie tv contro talk show. Dalla ricerca non è emersa solo la classifica dei media più utilizzati dagli italiani per informarsi, ma anche le loro scelte in materia di contenuti: “Sono cambiati i linguaggi – sostiene la Mazzoli – non piacciono più i talk show, ma la serialità, lo storytelling. Agli italiani, soprattutto ai giovani, interessano intrecci di trame sempre più complessi, raccontati attraverso più media”. Quest’affermazione è confermata dai risultati della ricerca del Larica: quasi la metà degli italiani, infatti, privilegia le serie televisive (46 per cento), mentre sono in netto calo soap opera e telenovele (16 per cento). Per selezionare i programmi seguire tra le centinaia a disposizione gli spettatori, sempre più spesso, si affidano ai consigli dei propri contatti sui social network che influenzano il 31 per cento delle loro scelte.
Televisione e streaming internet. Per seguire le loro serie preferite gli spettatori hanno a disposizione due modi: il canale televisivo tradizionale e il web. La maggior parte degli italiani propende ancora per la cara vecchia televisione (72 per cento), mentre sono pochi quelli che ricorrono esclusivamente a streaming, web tv e allo scaricamento di episodi da internet (7 per cento). Il 21 per cento, invece, sfrutta entrambi i canali. Anche in questo caso, però va fatto un discorso a parte per i giovani: il 66% di loro, infatti, segue le serie televisive attraverso almeno una delle modalità online, una percentuale molto più alta rispetto a quella dell’intera popolazione. Il dato conferma, una volta di più, che questa fascia d’età ha una confidenza con il web nettamente maggiore rispetto alle altre.
Le serie preferite dagli italiani. Infine va detto che gli italiani hanno una passione per il giallo e la scena del crimine, dato che le serie tv poliziesche hanno un gradimento del 74 per cento. La serie preferita? Csi, un cult statunitense che domina il panorama della nostra televisione da quindici anni. Ad andare in controtendenza, ancora una volta, i più giovani a cui piace di più farsi delle risate visto che in cima alle loro preferenze c’è la famosissima commedia The Big bang theory.