Il giornalista del Sole 24 ore descrive limiti e opportunità dell’informazione online. Gli algoritmi e i content curators svolgono, sul web, il lavoro un tempo demandato agli editori. Che se prima dettavano i gusti e le abitudini del pubblico, adesso sono costretti a servirlo e ad assecondarlo.

Il vice responsabile innovazione e sviluppo del Gruppo Editoriale L’Espresso sull’integrazione delle redazioni giornalistiche e sul futuro della carta stampata: “Questione di costi e ricavi. Non si tratta di ‘se’ ma di ‘quando'”. “Le aziende editoriali dovrebbero iniziare a pensare se stesse in termini di piattaforma”

[View the story “La seconda giornata del Festival del giornalismo culturale sui social” on Storify] Sullo stesso argomento:Festival del giornalismo culturale 2015, l’ultima giornata sui social – STORIFYLa terza giornata del Festival del giornalismo culturale 2015 vissuta sui socialPrima giornata vissuta sui social al Festival… [continua a leggere]

La Rete risale fino al 71% ma la televisione resta il primo medium (88%). Inoltre uno schermo non basta, sempre più persone tengono uno smartphone in mano. Presentata la ricerca “Informazione e serialità” condotta dall’osservatorio News-Italia che prende in esame anche i gusti in fatto di serie tv e talk show

VIDEO Durante la lectio sulla ‘divergenza culturale’, tenuta al festival di giornalismo culturale di Urbino, il critico letterario ha sottolineato l’assenza di un grande spazio sul web dedicato alla cultura. Dorfles però non si arrende e lancia una sfida: “Portiamola fuori dalla ‘terza pagina’ dei piccoli blog”

Nella seconda giornata di lavori del Festival del giornalismo culturale, il critico letterario interviene sul tema della lettura ai tempi di Internet. “Diminuisce la capacità di comprendere e memorizzare perché manca il riferimento spaziale preciso

La stampa sul web non è regolata e questo lascia alla ‘morale’ dei giornalisti una serie di dilemmi: uno è quello su rettificare un articolo. Mentre ognuno si regola come meglio crede, l’Ordine ha un’unica stella polare: “La rettifica è un’obbligo”. Ma le forme rimangono incerte

L’ex quotidiano di New Orleans fa un passo indietro e dopo un anno decide di tornare al cartaceo sei giorni su sette. Due settimanE fa la stessa cosa l’ha fatta il giornale di Philadelphia. che dopo una pausa di due anni torna in edicola il sabato. Un fenomeno che va contro la tendenza mondiale di puntare tutto sul web

Il problema della cultura nell’informazione da cinque punti di vista diversi: un esperto del web, una rappresentante del mezzo televisivo, uno scrittore, un editore e il direttore del Censis. Diverse visioni ma un solo obiettivo: come riabilitare la cultura nel nostro paese? VIDEO

URBINO – Che Urbino sia la città italiana più social del 2013, lo conferma anche la presenza del virus dell’Harlem Shake che sta contagiando il web e il mondo intero. Domani alle 14 piazza della Repubblica sarà invasa da 700 giovani – questo è il… [continua a leggere]

L’anno scorso c’è stata una crescita del numero medio di quotidiani a Urbino. Ma non sono i giornalai ad essersene avvantaggiati: nella città ducale hanno chiuso tre punti vendita in pochi mesi. Il riflesso di una realtà nazionale che mette in ginocchio il settore

Dopo 67 anni lo storico giornale francese nato alla fine della Seconda Guerra mondiale, ha chiuso i battenti. Martedì 13 dicembre è uscita l’ultima copia. A sopravvivere sarà solo l’edizione in rete. Forse