Se la moda del momento è l’esodo dalla carta al digitale, negli Stati Uniti c’è chi va in controtendenza. È il Times Picayune, giornale di New Orleans dal 1837 che un anno fa decise di tagliare le pubblicazioni cartacee riducendo a tre le uscite settimanali per favorire ed espandere il sito online del giornale, provocando il malcontento tra i lettori. Ma l’ex quotidiano, a distanza di un anno, ha deciso di ritornare sui suoi passi affiancando al cartaceo del mercoledì, venerdì e domenica, un nuovo tabloid il TPStreet che uscirà anche il lunedì, martedì e giovedì.
La notizia di poche ore fa è stata commentata sul New York Times che ha giudicato “arrogante e avventata” la scelta dell’anno scorso da parte degli editori di abbandonare il cartaceo pensando che i numerosi “click” del sito portassero alla conquista di nuovi inserzionisti e di conseguenza a nuove fonti di guadagno.
Ma la convinzione che possedere il monopolio di un’area per fare funzionare un giornale si è rivelata ben presto sbagliata e il vecchio quotidiano di New Orleans ha dovuto ammettere di non essere stata in grado di adottare una strategia digitale moderna.
Critiche sono arrivate anche dal Columbia Journalism Review, la rivista della scuola di giornalistmo della Columbia, che ha giudicato la strategia dell’anno scorso come un “rolling disaster”, letteralmente un disastro rotolante.
Il caso del Times Picayune non è l’unico negli Stati Uniti. Qualche settimana fa il Philadelphia Inquirer, giornale di Philadelphia fondato nel 1829 da John R. Walker (terzo giornale più longevo negli Usa) ha fatto un passo indietro annunciando che, dopo due anni di assenza dalle edicole, sarebbe ritornato con l’edizione del sabato.