Dopo due giorni di attacchi informatici che ne hanno compromesso l’uso o che hanno sostituito l’homepagecon una bandiera americana e la frase “God Bless our Troops”, (Dio protegga le nostre truppe), Al Jazeera ha reso noto che sposterà al più presto i server che ospitano la versione… [continua a leggere]
Diari di guerra dal fronte meriodientale. Compilati quotidianamente dai militari americani. E pubblicati sui blog, che ormai sono diventati davvero la novità mediatica del conflitto. Su Repubblica.it, una introduzione al fenomeno dei blog di guerra. (M. Sullo stesso argomento:Nessun articolo sullo stesso argomento
Botta e risposta: l’anno scorso Cnn aveva inaugurato una propria versione in arabo, ora al Jazeera, l’emittente satellitare del Qatar, in coincidenza con la guerra in Iraq lancia un notiziario online in inglese. La managing editor Joanne Tucker, con un passato alla BBC, ha dichiarato che “il… [continua a leggere]
Il caso è scoppiato oggi, quando al Jazeera ha mandato in onda le immagini dei marines catturati dalle truppe irachene e interrogati davanti alle telecamere. Il capo del Pentagono Donald Rumsfeld ha detto: “Non è opportuno che i network trasmettano quelle immagini”. Invito rigettato da molte… [continua a leggere]
Numeri di telefono ed e-mail di aziende e ministeri, uffici stampa e segreterie. E poi: prime pagine dei principali quotidiani italiani, riviste e magazine divisi per settori, comunicati stampa di ogni genere. Windpress è davvero una miniera di informazioni utili per il lavoro quotidiano. Un sito da inserire assolutamente tra i preferiti. (M.)… [continua a leggere]
Nell’ora della guerra in tv, può essere interessante ascoltare uno dei servizi radiofonici che hanno fatto la storia del giornalismo elettronico: il reportage di Edward R. Murrow, storico corrispondente della Cbs dall’Europa durante la Seconda guerra mondiale, sull’entrata delle truppe Usa nel lager di Buchenwald. Andate… [continua a leggere]
Una delle grandi novità, dal punto di vista mediatico, del conflitto appena iniziato è l’irrompere sulla scena dei blog (l’altra è l’uso del videotelefonino, come ha appena mostrato Giovanna Botteri sul Tg3). Cioè, l’aggiornamento minuto per minuto non è più appannaggio esclusivo di Tv e giornali online… [continua a leggere]
Molto si è scritto sulla stampa italiana (e anche sul sito dell’Ifg) a proposito dei circa 600 giornalisti che sono stati “incastonati” nelle unità militari Usa per seguire la guerra in Iraq. Prevalentemente si sono sottolineati i pericoli di “controllo” dell’informazione, ma non si è dato… [continua a leggere]
La rivista Editor&Publisher analizza la posizione dei maggiori giornali americani sulla guerra. L’articolo rileva i falchi, le colombe e gli incerti, sulla base degli editoriali. L’analisi è stata fatta la settimana scorsa, dopo la conferenza stampa di Bush: 24 giornali erano per continuare con la diplomazia, 18… [continua a leggere]
Abc, uno dei tre grandi network televisivi americani, sfrutta il trampolino dell’interesse per la guerra e lancia un canale di web-tv a pagamento. Il servizio, che è partito ieri, mira a raccogliere spettatori tra quanti, lavorando negli uffici, hanno una connessione veloce a internet ma non… [continua a leggere]
“I giornalisti che prendono pubblicamente posizione sulla guerra, sia a favore sia contro, minano la loro capacità di svolgere il proprio lavoro con onestà e completezza. I giornalisti dovrebbero restar fuori dal palcoscenico”. In un articolo intitolato “Quando l’opposizione diventa partecipazione”, Bob Steele commentatore di Etica… [continua a leggere]
Succede in un villaggio sperduto del Vietnam, dove non c’è né telefono, né elettricità. Un complesso progetto di una Ong americana ha organizzato un sistema che parte da una bicicletta che carica una batteria d’auto e, via radio, telefono ecc. finisce sul web. Leggere per crederesul… [continua a leggere]
