di ANTONELLA SCARCELLA e MARTINA NASSO
URBINO – Diego ha 7 mesi, ma nel suo breve curriculum già vanta 5 conferenze di astrofisica. I suoi genitori di mestiere fanno gli scienziati: la mamma astronoma e il papà fisico. Entrambi per Ligo e Virgo, i due gruppi di ricerca internazionale che studiano le onde gravitazionali. Marica Branchesi e Jan Harms sono due ricercatori dell’Università di Urbino che hanno trovato il proprio ‘centro di gravità’ sotto i torricini. Qui Marica è nata e nel 2009, quando ha deciso di tornare, Jan ha deciso di seguirla.
I due studiosi si sono conosciuti al Caltech, una delle più prestigiose università americane in ambito di ricerca, nei pressi di Los Angeles, dove ha sede il Campus scientifico. Jan, dopo gli studi all’ Albert Einstein Institute di Hannover, la sua città, ha vissuto cinque anni negli States, tra il Minnesota e la California, dove ha lavorato per Ligo. “Mi occupo principalmente di innovazione – ha raccontato al Ducato – per costruire degli strumenti sempre più potenti”. Durante gli anni a Minneapolis Jan ha lavorato anche in miniera, sotto terra: i prossimi interferometri – gli strumenti usati per captare le onde gravitazionali – saranno installati nel sottosuolo, dove la rilevazione delle onde dovrebbe essere più facile”.
Le altre storie dei ricercatori di Virgo: Filippo Martelli – Matteo Montani e Francesco Piergiovanni – Giuseppe Greco
Marica invece per lavoro osserva il cielo: dallo schermo del suo computer monitora i movimenti delle sorgenti di onde gravitazionali. “Nell’ultimo anno si sono formati 74 gruppi di astronomi che osservano questi oggetti in tutto il mondo – ha spiegato la ricercatrice – noi osserviamo i dati e poi comunichiamo, a velocità della luce, in che direzione bisogna puntare i telescopi. I migliori al momento sono in Cile, per cui bisogna stare sempre all’erta, anche di notte, per non perdere l’attimo”.
Per gli studi universitari Marica da Urbino si è spostata a Bologna: prima la laurea in astronomia, poi il dottorato di ricerca che le ha permesso di tornare a casa. “Quando sette anni fa ho deciso di tornare tutti la vedevano come una rinuncia alla mia carriera – ha raccontato Marica – invece è stata un’ottima scelta. Qui a Urbino c’era un gruppo di scienziati bravissimi che già da anni studiava le onde gravitazionali”. Nel 2012 ha vinto il progetto del Miur per giovani ricercatori, nell’ambito del Fondo per gli Investimenti della ricerca di base, così ora, a Urbino, il suo gruppo di lavoro è misto, formato da nove studiosi; fisici e astronomi. “Il nostro lavoro di osservazione – ha continuato Marica – con i nuovi strumenti è possibile farlo dappertutto. Quello che manca di più a Urbino è una facoltà di Fisica che attragga studenti, da poter far crescere insieme a noi”.
Marica e Jan sono in partenza per Pisa. Diego ancora non lo sa, ma forse i suoi genitori saranno tra i protagonisti di una scoperta che rivoluzionerà lo studio dell’Universo. Sul suo futuro sua madre non ha dubbi: “Secondo me già adesso non ne può più. Per reazione da grande farà l’artista”.