I finanziamenti illeciti della Cdu: una questione europea

"Mai stato
in vendita"

Ecco alcuni brani della dichiarazione al Bundestag con la quale, il 30 novembre del 1999, Helmut Kohl ammette di aver avallato i conti segreti e violato la legge, ma rigetta l'accusa di corruzione.

"Durante il mio mandato come presidente del partito ho ritenuto opportuno trattare alcuni problemi segretamente, come particolari finanziamenti a branche e organizzazioni del partito, indispensabili supporti economici all'opera politica da esse svolta. Tenere contabilità separate da quella normale del partito mi è sembrata la cosa più appropriata e ho dato piena fiducia, a tal fine, alla Weyrauch & Kapp Gmbh (una società finanziaria responsabile della gestione delle donazioni alla Cdu).

  Video della Bbc:
Kohl ha ammesso di aver
infranto la legge

"Se la conseguenza di ciò è stata la mancanza di trasparenza e forse la violazione delle norme sul finanziamento ai partiti, mi dispiace. Non era mia intenzione, volevo solo servire il mio partito.

"Tenuto conto del dibattito pubblico in corso, è importante proteggere il mio partito dal subire danni. Dico ciò per rispetto del mio partito, dei suoi 640mila membri e della nuova dirigenza.

"E' quindi per me importante assumermi la responsabilità politica per gli errori commessi durante il mio mandato.

"Rigetto nel modo più forte l'accusa, in qualunque modo formulata, che le mie decisioni politiche potessero essere comperate.

"Chiunque mi conosca sa che l'unico impegno che abbia mai sentito, e ancora senta, è per il bene del nostro Paese".

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