URBINO – Nella lotta contro la violenza sulle donne la provincia di Pesaro e Urbino conferma la sua posizione di avanguardia. Anche quest’anno è una delle più virtuose nella prevenzione alla violenza sulle donne e nella tutela delle vittime di abusi. Le denunce per maltrattamenti infatti, dal primo gennaio al 31 ottobre 2015, sono state solamente otto. Undici invece quelle per atti persecutori. A Urbino la denuncia è stata solo una in dieci mesi, nei confronti di uno studente universitario.
Poche anche le “richieste di ammonimento per atti persecutori”, lo strumento con cui le forze dell’ordine avvertono il persecutore prima di una vera e propria procedura giudiziaria: solo quattro quelle effettivamente eseguite. Come quattro sono stati gli ammonimenti per atti di violenza domestica.
“Numeri confortanti”, ha commentato Natalia Baiocchi, dirigente della divisione anticrimine della questura di Pesaro-Urbino, che ha fornito questi numeri durante la conferenza “Donna – Rispetto” al collegio Raffaello. L’evento che ha anticipato la giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre. “Un risultato ottenuto grazie a una fitta rete di supporto messa in campo dalle nostre istituzioni che va dai centri anti-violenza agli ospedali, dalle psicologhe a noi forze dell’ordine” ha aggiunto la dirigente. Impegno confermato anche dal calo delle denunce per maltrattamenti arrivate quest’anno, più che dimezzate rispetto al 2014 in cui erano state 17.
“Un risultato che però – ha continuato la dirigente della questura – non deve farci abbassare la guardia, anzi. Deve spingerci a impegnarci di più nella prevenzione e nell’educazione dei giovani. Più si parla di questi crimini, che spesso avvengono nel silenzio delle mura domestiche, meglio è”.
Uno dei motivi per cui si sta riuscendo, lentamente ma con costanza, a combattere questo fenomeno, è la consapevolezza delle donne stesse. Secondo i dati pubblicati dall’Istat a giugno 2015 infatti, sul territorio nazionale la percentuale delle vittime che considera reato la violenza subita dal proprio uomo è salita dal 14,3% al 29,6%. Così come sono aumentate le denunce, dal 6,7% all’11,8%, e i casi di vittime che scelgono di parlarne con qualcuno, dal 67,8% al 75,9%. Ancora molto basso, ma sempre in crescita, è il numero di coloro che decidono di rivolgersi ai centri antiviolenza, agli sportelli o ai servizi specializzati: dal 2,4% al 4,9%.
Chiusura più leggera al termine della conferenza, con la sfilata vintage “Ogni donna ha il diritto di camminare su un tappeto rosso” organizzata da Anna Maria Lucarelli, nella quale donne dai 18 ai “molti anni” hanno ripercorso il secolo scorso indossando gli abiti che hanno fatto la storia del ‘900. Infine un’asta di beneficenza il cui ricavato sarà devoluto al Centro antiviolenza “Parla con noi” della provincia di Pesaro Urbino e coordinato da Simona Giommi.