di ALESSANDRA VITTORI
URBINO – La porosità dei mattoni, la superficie levigata del marmo e la rugosità delle tegole. I non vedenti avranno finalmente la possibilità di apprezzare il Palazzo Ducale di Urbino in ogni dettaglio attraverso un plastico in scala 1:100. Ma non solo: la Galleria Nazionale delle Marche diventerà accessibile a tutti gli altri tipi di disabilità, anche motorie. Non verranno solo abbattute le barriere architettoniche, ma anche create audio-video-guide e bassorilievi dei quadri più famosi della Galleria.
IL RACCONTO – Un tocco d’arte (di Clara Attene)
Il progetto verrà presentato martedì 15 dicembre nella sala dei Congressi. Tutto parte con l’iniziativa “Cultura senza ostacoli” finanziata dal Mibact. Con 50.000 euro a disposizione la Galleria Nazionale delle Marche ha riorganizzato la ‘casa’ del duca Federico per rendere fruibili a tutti alcune delle opere.
Il primo passo è stato firmare una convenzione con il museo tattile ‘Omero‘ di Ancona, istituito nel 1993 su ispirazione dell’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti), e con l’Ens (Ente nazionale sordi), che ha permesso di realizzare strumenti nuovi di supporto a non vedenti, ipovedenti e non udenti. 15 audio-video-guide sono state curate da Carlo Di Biase, educatore, membro dell’Osservatorio sull’accessibilità Ens e specialista nella lingua dei segni per i Beni culturali. I testi da inserire nei dispositivi sono stati curati dall’architetto della Galleria Rossella Bellesi e da Andrea Bernardini dell’ufficio per le dichiarazioni di interesse storico artistico ed etnoantropologico della Soprintendenza della Regione Marche.
“La difficoltà – racconta Bellesi – è stato spiegare i concetti propri dell’arte, come ad esempio la metafisica di Piero della Francesca, perché la lingua dei segni italiana ha un’estensione molto ridotta. Per questo ogni testo, prima di essere inserito, è stato provato e approvato da Di Biase”. I video sono accompagnati da sottotitoli e voce in italiano e in inglese e da musiche rinascimentali che ricreano l’atmosfera dell’epoca. Inoltre, spiega Bellesi, “grazie all’archivio e al fotografo Marco Fanelli abbiamo alternato spiegazioni con la lingua dei segni a foto delle opere e animazioni curate dal professor Flavio Vetrano del dipartimento di scienze di base e fondamenti. Tra queste c’è una ricostruzione a 360 gradi dello Studiolo del duca, linee della prospettiva di Piero della Francesca e una scomposizione e ricostruzione della lunetta di Luca della Robbia“. Ogni opera è stata dotata di targhette in braille e con il testo ingrandito che contengono un apposito tag che sfiorato a distanza ravvicinata con lo smartphone, rimanderà alla descrizione audio caricata su Youtube.
Anche l’aspetto tattile è stato curato. Sono stati realizzati due plastici del Palazzo ducale: il primo è una riproduzione in scala 1:100 con impasto ligneo che restituisce la porosità dei mattoncini con cui è stata costruita la ‘casa’ del duca. Le finestre, nel plastico, sono realizzate in resina e polvere di marmo e il tetto con materiali che restituiscono la sensazione della tegola. L’altro plastico è più piccolo e ridà solo la volumetria. Entrambi sono stati messi su appositi sostegni in metallo e plexiglass che permettono ai disabili motori di girare intorno ai duplicati.
Si potranno anche toccare le formelle di Ambrogio Barocci con le immagini di macchine, a uso civile e militare, tratte da disegni di Roberto Valturio e di Francesco di Giorgio Martini. Ma sarà anche possibile toccare opere originali: il camino della Iole e i piedritti, elementi architettonici portanti, del camino degli angeli. Del fregio superiore di questo camino, che non è accessibile a causa dell’altezza, è stata fatta una riproduzione in rilievo su carta. In resina invece sono stati riprodotti i quadri più famosi della Galleria: la Città ideale , la Muta di Raffaello e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca.
I disabili motori possono accedere sia al piano terra che al primo piano della Galleria in ascensore con l’accompagnamento da parte del personale addetto all’accoglienza e vigilanza. Infine sono state ideate rampe rimovibili per accedere alla Studiolo del duca.