URBINO – “Il sapere rende liberi, è l’ignoranza che rende prigionieri”. Lo diceva Socrate. E per non dimenticare quella prigionia dell’umano che è stata la Shoah, a Urbino la Giornata della Memoria del 27 gennaio, giorno in cui i Russi liberarono Auschwitz nel 1945, avrà come filo rosso proprio il sapere.
Si parte alle 11 in Sala Convegni a Palazzo Ducale con la conferenza della professoressa Maria Luisa Moscati Benigni sugli ebrei a Urbino nel ‘400, organizzata dalla Galleria Nazionale delle Marche. Sotto i Montefeltro a Urbino si sviluppò una delle comunità ebraiche più grandi d’Italia. Tutto cambiò quando il Ducato passò sotto lo Stato della Chiesa, che nel 1633 istituì il Ghetto, di cui è rimasta traccia nell’urbanistica della città.
Durante tutta la giornata della Memoria gli storici dell’arte della Galleria terranno seminari sull’opera di Paolo Uccello “Miracolo dell’Ostia Profanata”. L’opera fu realizzata tra il 1467 e il 1468 e fungeva da predella per la pala dell’altare maggiore della Confraternita del Corpus Domini di Urbino. Realizzata da Giusto di Gand, rappresenta una donna che vende un’ostia consacrata a un usuraio ebreo.
Alla predella è stato attribuito un significato antiebraico, spiegabile con il clima politico del tempo. In quegli anni stavano nascendo in Italia i primi Monti di Pietà, con i quali veniva sottratta agli ebrei la gestione del credito finanziario. A Urbino, per volere di Battista Sforza, il Monte di Pietà fu istituito nel 1468. Le visite guidate saranno alle 10, alle 12, alle 16 e alle 18.
“Il pensiero liberatore” è il titolo della lettura prevista alle 17.30, alla Casa della Poesia. La doppiatrice Lucia Ferrati leggerà, accompagnata dal violino di Cecilia Cartoceti, alcuni brani dal diario di Etty Hillesum, scrittrice olandese di origine ebraica morta ad Auschwitz.
La commemorazione finirà il 28 gennaio alle 17, quando verranno presentati i restauri conservativi della Sinagoga di Urbino. Saranno presenti il direttore della Galleria Peter Aufreiter e Anna Imponente, Soprintendente alle Belle Arti delle Marche.
I lavori, commissionati dalla comunità ebraica di Ancona, proprietaria dell’immobile, erano iniziati a febbraio 2015. La manutenzione ha interessato le balaustre del matroneo e l’Aron, cioè il mobile che contiene i rotoli della Legge. Sono state disinfestate dai tarli le parti lignee del soffitto e anche le panche in legno di noce.
Il cantiere, sospeso per la giornata della Memoria, sarà ultimato definitivamente in un mese. Le risorse, circa 80.000 euro, sono state messe a disposizione dall’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, grazie all’otto per mille destinato al recupero dei beni culturali ebraici.