URBINO – La gestione del diritto allo studio nelle Marche potrebbe essere affidata a un’agenzia unica regionale oppure tornare in mano alle singole Università . È quanto contenuto nelle prime due bozze della legge di riforma degli Ersu marchigiani, discusse l’8 febbraio ad Ancona in un incontro tra la Regione e i rappresentanti dei quattro enti, ora commissariati.
Al tavolo, oltre al presidente delle Marche Luca Ceriscioli e all’assessore regionale all’Istruzione Loretta Bravi, anche i rettori delle Università di Ancona, Urbino, Macerata e Camerino, i commissari straordinari degli Ersu nelle quattro città e il direttore dell’Ersu di Urbino Angelo Brincivalli e temporaneamente anche degli altri tre enti.
Due, per ora, le ipotesi di riforma: il primo testo prevede la creazione di un unico ente regionale che sostituisca i singoli Ersu e sia presente sul territorio con dei presidi. Il secondo stabilisce invece che le competenze sul diritto allo studio siano trasferite alle Università. Una proposta, quest’ultima, che ricalca il modello di gestione degli Ersu degli anni Ottanta: allora si chiamavano Opere universitarie ed erano costituite da personale interno all’Ateneo. Poi, una legge del 1981 ha stabilito che l’amministrazione delle risorse per gli studenti – alloggi, borse di studio, assistenza – fosse affidata alla Regione, e così sono nati gli enti per il diritto allo studio.
Le due bozze, chiariscono il direttore Brincivalli e il commissario straordinario di Urbino Tonino Pencarelli, “saranno sottoposte ad ulteriori valutazioni, anche per approfondirne la fattibilità economica e organizzativa”.
C’è tempo fino ad aprile, quando scadrà il commissariamento degli Ersu approvato dalla Regione lo scorso 21 settembre. Una decisione, quella di commissariare gli enti in attesa di un riordino del sistema per il diritto allo studio, che ha gettato gli Ersu marchigiani in un limbo: via i presidenti e i consigli di amministrazione, e al loro posto, per sei mesi, un unico commissario. Bloccate anche le assunzioni a seguito di pensionamenti. Nel caso di Urbino, non sono stati rinnovati gli incarichi dell’ex presidente Giancarlo Sacchi e quelli dei consiglieri, tra cui il rappresentante degli studenti Grent Sota. Tonino Pencarelli è passato da vice presidente a commissario.
La scorsa settimana il Pd di Urbino ha sottoposto all’assessore all’Istruzione Loretta Bravi un documento in cui espone i suoi suggerimenti per la riforma. Il Partito Democratico propone, in caso venga creata un’unica Agenzia regionale, di collocare a Urbino la sede amministrativa: “La nostra – dice il segretario Federico Scaramucci – è la realtà più complessa, con circa 1600 posti letto, quindi più difficile da gestire a distanza”. Inoltre, per il Pd i nuovi presidenti che verranno dovranno essere nominati dal presidente della Regione: “L’Ersu resti un organo di indirizzo politico”.