URBINO – Gli anni passano ma la grinta resta sempre la stessa, in pedana, tra i banchi del parlamento e sul palco urbinate. Valentina Vezzali, campionessa olimpica di scherma e ora deputata di Scelta civica, lunedì 29 febbraio è intervenuta al convegno “Dieci anni di impresa e cultura” per parlare dell’importanza dello sport per la cultura e l’economia del nostro Paese e in particolare delle Marche. Ma non si è sottratta alle domande del Ducato sull’attualità politica e non solo.
Una prima considerazione ha riguardato il 2008 e quella battuta fatta al presidente del Consiglio nel salotto di Bruno Vespa (“Presidente, da lei mi farei toccare”): “Oggi quella battuta non la farei più, visti gli effetti che ha ancora dopo tanti anni”. Da quella gaffe di tempo ne è passato, ora fa parte della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e l’elezione a deputata le ha insegnato che le parole feriscono più della spada. Per questo usa grande attenzione sui temi caldi del Ddl Cirinnà: “Sono a favore delle unioni civili, ritengo che chi si ama abbia il diritto di farlo e di godere dei relativi diritti ma il tema delle adozioni va discusso in un provvedimento specifico in un discorso più ampio”. Chiedendole del recente figlio avuto da Nichi Vendola tramite utero in affitto negli Stati Uniti passa dal fioretto alla sciabola: “Non commento il caso di Vendola, ma sono contraria a questa pratica”.
Valentina Vezzali si occupa principalmente di sport ed era a Urbino per parlare soprattutto di quello. “Sono molto contenta di esser stata invitata qua: significa che lo sport non è più considerato solo un’attività ludica ma come una parte dell’identità del nostro Paese. Questo è il mio compito in Parlamento: dare una voce al mio mondo, da troppo tempo percepito come un fanalino di coda della società. Stiamo discutendo una legge che preveda sgravi fiscali e facilitazioni burocratiche per avvicinare le imprese allo sport, c’è bisogno di risorse. Fino a qualche anno fa ci allenavamo in palestre dove pioveva dentro”.
In questo senso Roma 2024 può essere una grande occasione. “La candidatura olimpica può essere un impulso fondamentale – afferma la deputata – si possono creare posti di lavoro, promuovere il turismo e ristrutturare molte strutture sportive, senza doverne costruire di nuove”.
La Vezzali durante l’incontro ha anche sottolineato quanto i grandi atleti debbano impegnarsi al massimo per trasmettere valori e stili di vita corretti, ma ha ricordato che sono anche degli esseri umani e possono sbagliare. Come ha fatto Alex Schwazer, l’atleta italiano squalificato fino al 29 aprile 2016 dopo esser risultato positivo a un test anti doping alla vigili delle olimpiadi di Londra 2012. “Penso che chiunque, dopo aver scontato la pena per i suoi errori possa tornare alla propria vita, siamo in un sistema garantista” risponde la sportiva jesina.
Chiusura rivolta ai giovani che erano presenti, in tanti, all’incontro. “Non bisogna mollare mai ed serve essere motivati: dal nulla possono uscire cose meravigliose e lo dimostra la nostra scuola marchigiana di scherma. Da una città piccola come Jesi sono arrivati ben quattro campioni olimpici. Siamo un’eccellenza grazie a un maestro come Ezio Triccoli che da niente ha creato un impero. Ma la tradizione jesina continua perché nella mia società seguono i suoi insegnamenti e rispettano regole condivise”.